Home » Babylon Recensione: il nuovo film di Damien Chazelle con Margot Robbie e Brad Pitt
Babylon-Recensione

Babylon Recensione: il nuovo film di Damien Chazelle con Margot Robbie e Brad Pitt

Damien Chazelle schiera Margot Robbie e Brad Pitt per il suo nuovo film Babylon, epopea di eccessi negli eccessi della Hollywood Classica al tramonto.

Damien Chazelle schiera Margot Robbie e Brad Pitt per il suo nuovo film Babylon, epopea di eccessi negli eccessi della Hollywood Classica al tramonto.

Per fortuna che ancora esistono i film come Babylon: debordanti, esagerati, spastici, incompiuti, eccessivi, pensati per essere i migliori della storia del cinema ma partoriti sgangherati, deformi, a tratti risibili. Però vivi, elettrici, pulsanti.

Per fortuna che ancora esistono registi come Damien Chazelle, enfant prodige della nuova Hollywood – che da Hollywood ha preso (l’Oscar alla miglior regia più giovane di sempre) e le ha prese (lo scandaloso Oscar al miglior film negato a La La Land) – ritorna a quattro anni dal suo miglior film più bello (First Man) con il suo film più folle, un’orgia di tre ore sul passaggio dell’industria cinematografica hollywoodiana dal muto al sonoro, sul tramonto di un’era e il sorgere di un’altra, sul crollo di una torre (di Babele) sotto il suo stesso peso, sulla dissolvenza in nero di un sogno.

Babylon-Recensione-1

Nell’ordine: un elefante nel deserto intorno della California spana il suo ano enorme e fa piovere una cascata di merda su un manovale, Margot Robbie sniffa coca a go go e fa impazzire gli invitati di una festa in cui grassi ospiti si fanno pisciare in faccia da mistress sghignazzanti, Brad Pitt è ubriaco fradicio da non reggersi in piedi, tre quarti delle comparse sono nude o quasi e fanno sesso in ogni angolo della villa e una puttana minorenne muore di overdose soffocata dal suo vomito in una stanza spoglia al piano di sopra, mentre la camera di Chazelle continua a farsi attrarre dai musicisti sul palco allestito al centro del salone perché la musica, nei suoi film, è sempre un personaggio protagonista.

Poi lo schermo diventa nero e compare la scritta BABYLON, a quel punto puoi dare una rapida occhiata all’orologio: ti accorgi che in cinque minuti è passata una mezz’ora, il film ne dura centottanta.

La La Land scritto da James Ellroy

Sembra di essere di fronte al film finale di una carriera lunghissima, l’opera colossale di un autore navigato che le ha viste tutte e fatte di più: è solo il quarto film di un ‘giovane’ regista appena trentottenne, che praticamente rifa La La Land come se lo avesse scritto James Ellroy.

La torre di Babele voleva arrivare in cielo per permettere agli uomini di parlare con Dio, ma Dio ne interruppe la costruzione con uno stratagemma: anche Babylon sembra poter andare su, su, su per sempre, all’infinito, all’inseguimento della colonna sonora di Justin Hurwitz, incessante martellante deflagrante sconquassante, e la sensazione è quella che il film sia intenzionato a non finire mai. E forse continuerebbe animato di vita propria, se non fosse per l’intervento della mano del (dio) regista. Quell’intervento arriva, è paraculo e anche riciclato (Chazelle aveva già chiuso un suo film con una cavalcata lungo la storia del cinema, lo aveva fatto con La La Land e aveva firmato un epilogo che era un capolavoro di cortometraggio: però il punto è proprio questo, rifare La La Land ribaltandolo) ma allo stesso tempo è fantastico, attraente, sdolcinato, pacchiano, e per questo adorabile.

Un delirio esagitato e megalomane, che crede di poter racchiudere in sé l’intera storia del cinema, dalle origini ad Avatar di James Cameron. E ci crede davvero: per questo, nonostante i suoi limiti, volergli male è impossibile.

Voto: 3,5/5

Seguiteci su Facebook,  Instagram e su Spotify

Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

Altri da leggere

Post navigation

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *