Home » Citadel, recensione: la spy-serie dei fratelli Russo per Prime Video
Citadel Prime Video recensione

Citadel, recensione: la spy-serie dei fratelli Russo per Prime Video

Citadel, creata dai fratelli Russo e da Prime Video, è la seconda serie tv più costosa di tutti i tempi...e si vede!

Con Citadel, la nuova – costosissima – serie tv di Prime Video creata e prodotta dai fratelli Anthony e Joe Russo, registi dei campioni di incasso da quasi cinque miliardi miliardi di dollari Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, la piattaforma di streaming on demand punta ad una narrazione globale che offre lo spunto per una drastica rottura con le offerte seriali del recente passato.

Negli ultimi anni, infatti, proprio Prime Video aveva dato il là ad una sorta di revival dell’action hollywoodiano anni ’90, con la figura dell’eroe solitario ‘one-man-army’ al centro di diverse serie tv come Jack Ryan (la recensione di Jack Ryan è a un click di distanza), Reacher o The Terminal List: Citadel invece fa l’esatto opposto, vuole non solo riallargare il concetto di action per il piccolo schermo ma addirittura spingersi fino alla creazione di un nuovo universo narrativo condiviso che coinvolga il sottobosco del mondo spionistico internazionale.

La premessa alla base del franchise è Citadel, un’organizzazione segreta autonoma e indipendente dai governi di tutto il mondo e dedita esclusivamente alla salvaguardia della giustizia, con agenti operativi in tantissimi paesi che offriranno a Prime Video di dare il via a produzioni nazionali spin-off, tutte sviluppate dai Russo (ad esempio, per l’Italia è già stato annunciato la serie tv di Citadel Italy con protagonista Matilda De Angelis).

Un progetto non esattamente economico, e che ha fatto di Citadel la seconda serie tv più costosa di sempre, dietro solo a Il signore degli anelli: Gli anelli del potere (sempre di Prime Video): il risultato, per fortuna, si vede tutto.

Il James Bond dei fratelli Russo che sembra John Wick

Certo l’originalità non è la prima cosa che colpisce di Citadel, di cui abbiamo potuto vedere in anteprima i primi due episodi (di sei totali), ma ben venga mettere da parte l’originalità se poi si lavora in questo modo sulla messa in scena dell’azione.

Il punto di riferimento sono chiaramente le atmosfere di James Bond, con le sue avventure in giro per il mondo, i gadget fantasiosi e lo scontro con un’organizzazione malvagia che qui è denominata Manticora ma che sotto sotto altro non è che una variazione sul tema della SPECTRE, ma allo stesso tempo il tono da grande fumetto action sulla falsa riga delle opere di Mark Millar è palpabile fin dal modo che hanno i personaggi di porsi, tra loro e con lo spettatore.

Anche lo spunto per avviare la storia e portare il pubblico all’interno di questo mondo sembra uscito dai fumetti (il nostro punto di vista coincide con quello del personaggio di Richard Madden, i cui ricordi sono stati cancellati e che quindi si ritrova a dover riscoprire Citadel e la sua missione insieme al pubblico man mano che l’avventura procede) e offre non pochi spunti ironici (e romantici) perfetti per non appesantire la narrazione.

Citadel Prime Video recensione

Senza dubbio, però, l’elemento che spicca di più in Citadel è la resa delle sequenze action.

Qualche settimana fa ci siamo rifatti gli occhi con John Wick 4 di Chad Stahelski, e pur se con i dovuti distinguo, la serie dei fratelli Russo sembra il legittimo figlio della saga con Keanu Reeves dato in affidamento al piccolo schermo: ci si mena non solo parecchio ma soprattutto in maniera credibile, come raramente si era visto in televisione, e Priyanka Chopra – che di spie se ne intende, venendo da Quantico – mena più di tutti.

Prime Video evidentemente in Citadel ci crede tantissimo (a parte gli spin-off sopracitati, la serie principale è già stata rinnovata per una stagione 2 prima della messa in onda degli episodi della stagione 1) e da quello che abbiamo visto, le potenzialità per fare il botto ci sono tutte.

Voto: 3,5/5

Seguiteci su Facebook,  Instagram e su Spotify

Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

Altri da leggere

Post navigation

1 Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *