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Cosa Nostra: 3 cult di Franco Nero nel box set Radiance Films

Radiance Films riporta sul mercato home-video 3 cult di Franco Nero appartenenti alla grande tradizione dei poliziotteschi all'italiana.

La nuova etichetta Radiance Films si sta muovendo alla grande sul mercato home-video (Regno Unito e USA) e tra le nuove uscite di agosto 2023 propone un box set che dovrebbe fare la felicità (e l’orgoglio) del cinema italiano: il cofanetto Cosa Nostra: Franco Nero in three Mafia Tales by Damiano Damiani, un prestigioso box set che include 3 grandi cult della tradizione del poliziottesco all’italiana diretti dal mitico Damiano Damiani e interpretati dalla star di Django Franco Nero (che abbiamo rivisto qualche mese fa nella serie tv Django di Sky).

Il cofanetto ripercorre il sodalizio tra regista e attore dalla fine degli anni ’60 alla metà degli anni ’70 e, come illustrato nell’immagine qui sotto, include, in nuove versioni restaurate: Il giorno della civetta (1968), L’istruttoria è chiusa: Dimentichi! (1971) e Perché si uccide un magistrato (1975): rivivete con noi una delle più grandi stagioni cinematografiche dell’industria del Bel Paese.

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Franco Nero: oltre il Far West c’è Cosa Nostra

Damiani, amatissimo da Quentin Tarantino e una volta definito dal critico Paolo Mereghetti come ‘il più americano dei registi italiani’, ha saputo esplorare la storia della Mafia nel nostro paese come pochi – forse nessuno – aveva fatto prima di lui, ottenendo un grande successo di critica e botteghino e influenzando generazioni di registi a venire.

Il giorno della civetta, tratto dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, vede Franco Nero nei panni di un capo di polizia che, mentre indaga sulla morte di un operaio edile, si scontra con la corruzione e l’omertà dei funzionari e dei suoi concittadini e soprattutto con la spietatezza del boss mafioso (Lee J. Cobb). Il romanzo di Sciascia fu il primo libro a trattare apertamente il tema della criminalità organizzata in Sicilia, e Damiani e Nero lo omaggiano con una produzione prestigiosa che selezionata per competere all’Orso d’Oro per il al Festival di Berlino e che venne premiata ai David di Donatello per il miglior produttore (Luigi Carpentieri ed Ermanno Donati), miglior attore (Nero), miglior regista (Damiani) e migliore attrice (Claudia Cardinale).

Nel seguente L’istruttoria è chiusa: Dimentica!, la star di Django si riunisce a Damiani (nello stesso anno, qualche mese prima, il duo era già uscito nelle sale con un altro celebre poliziesco, Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica) per interpretare un architetto rinchiuso in prigione con un’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso in seguito ad un incidente stradale: anche qui torna il racconto della Mafia, col protagonista che dietro le sbarre scopre un mondo dove lo Stato sembra non riuscire ad arrivare, un mondo dominato dalla criminalità organizzata che Damiani usa per mettere in scena uno dei più grandi drammi carcerari degli anni ’70.

Infine, in Perché si uccide un magistrato, Damiani e Nero anticipano il tanto amato meta-cinema di Tarantino raccontando la storia di un regista cinematografico che, dopo aver realizzato il film ‘Inchiesta sul palazzo di giustizia’, ispirato alla storia vera dell’omicidio di un magistrato corrotto e affiliato della mafia, decide di proiettarlo a Palermo suscitando uno scalpore tale che qualcuno decide di mettergli un bersaglio sulla schiena… Un’opera raffinata che vede Damiani puntare la cinepresa verso se stesso e sull’intero genere poliziottesco per indagare sull’impatto sociale della mafia e dei film.

Il cofanetto include anche tantissimi extra (sia di archivio che inediti) e uno speciale libretto di 120 pagine: il tutto a meno di 30 euro!

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Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

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