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Warner Bros Blu-ray: Creed 3 tra le uscite maggio 2023

Tra le uscite blu-ray home-video di Warner Bros per maggio 2023, spicca Creed 3, nuovo capitolo del franchise di Rocky.

Oltre alle tante uscite home-video targate Plaion Pictures di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa, il mese di maggio 2023 si chiude all’insegna della saga di Rocky Balboa e del nuovissimo capitolo Creed III di Michael B. Jordan, arrivato nelle sale cinematografiche a marzo scorso e ora disponibile per il mercato home-video nei formati dvd, bluray, 4K e steelbook 4K, pubblicati da Warner Bros Home Entertainment.

Dopo averci letteralmente riempito di steelbook dei film di Rocky di Sylvester Stallone ad aprile scorso (qui potete recuperare il nostro approfondimento sugli home-video di Warner Bros per aprile 2023), la cara Warner ci ha spedito un nuovo pacchetto anche questo mese con una copia stampa di Creed III in edizione metallizzata, già accuratamente deposta nella nostra collezione al fianco degli episodi precedenti.

Approfittiamone per rivivere le emozioni del film e scoprire tutti i dettagli di questa edizione home-video.

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Creed III in Blu-Ray: secondo round

Creed III, che segna il debutto alla regia di Michael B. Jordan, qui di ritorno nel ruolo di Adonis Creed nel terzo capitolo della saga candidata agli Oscar (nono episodio complessivo del franchise di Rocky), come detto arriva in home-video DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD e Steelbook 4K Ultra HD, con le edizioni bluray impreziosite da tantissime contenuti extra: dal dietro le quinte del film, con uno speciale approfondimento sull’esordio alla regia di Michael B. Jordan, al racconto del rapporto tra i protagonisti Donnie e Dame (il nuovo villain Marvel Jonathan Majors), fino alle immancabili e imperdibili scene eliminate. Insomma, sono tantissimi i minuti di visione extra con i quali la versione home-video di Creed III vi porterà nel mondo del film anche dopo i titoli di coda.

Il film, interpretato anche da Tessa Thompson (Creed, Thor, Westworld), Wood Harris (Creed, Blade Runner 2049), Florian Munteanu (Creed II, Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Phylicia Rashad (Creed, Soul) e dall’esordiente Mila Kent nei panni della figlia di Adonis, racconta un capitolo decisivo nella carriera sportiva e nella vita privata dell’erede del mitico di Apollo Creed: giunto alle soglie del ritiro, Adonis ritrova un amico d’infanzia ed ex prodigio della boxe, Damian (Jonathan Majors), che si rifà vivo dopo aver scontato una lunga pena in prigione e oggi è ansioso di dimostrare il suo valore sul ring.

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Creed III: un anime di pugile

Michael B Jordan nella sequenza iniziale ci mostra il giovane Adonis (in flashback) in una camera tappezzata di poster di manga e anime giapponesi, da Naruto a Dragon Ball Z: è un dettaglio infinitesimale, neanche troppo evidenziato e lasciato pressoché ai doveri di sfondo, eppure quando il film sarà concluso sarà impossibile non tornare a considerare quelle citazioni un vero e proprio omaggio.

Nella classica formula del film di boxe hollywoodiani, infatti, l’attore/regista infonde la forma degli anime e le botte da orbi che contraddistinguono le serie tv animate e i lungometraggi del Sol Levante, del quale è notoriamente un grande fan: per la prima volta nella saga il ring smette di essere un luogo fisico e diventa un’astrazione mentale, uno spazio altro immaginato (animato, appunto) nel quale i due combattenti al centro del racconto se le danno di santa ragione non solo a livello fisico, ma anche sul piano etico, morale, spirituale.

Un match di boxe che non è solo un match di boxe ma un duello di visioni sul mondo, lo scontro di due anime partite dallo stesso punto ma che la vita ha deciso di dividere: nel metterlo in scena, Michael B Jordan realizza uno degli incontri di pugilato più inventivi degli ultimi anni, coniando il linguaggio degli anime per dare una frenesia e un’enfatizzazione tutta nuova alla nobile arte su grande schermo: inquadrature che sembrano vignette di un manga, gesti iper-veloci, movimenti di macchina vibranti addosso ad ogni colpo, super-pugni che sembrano mosse finali (quando non sono delle vere e proprie citazioni).

Tolta l’azione fin troppo pseudo-arty del primo capitolo e la scrittura debolissima del secondo, e aggiunto un modo nuovo di guardare alla messa in scena del boxe, rimane un terzo episodio che è molto più della somma delle sue parti.

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Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

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