
Damian Lillard: 5 scenari di mercato per la stella dei Blazers
“Con la terza scelta assoluta, i Portland Trailer Blazers scelgono Scoot Henderson da Ignite“. È ufficialmente iniziata l’era Henderson in Oregon? Non lo sappiamo con certezza tuttavia, i segnali potrebbero far propendere per questa teoria. Come abbiamo spiegato nell’ultima puntata del Podcast Quattro Quarti, se è vero che i Blazers non potevano lasciarsi sfuggire il miglior prospetto a disposizione con la pick numero 3 al Draft, è altrettanto vero che avrebbero potuto scambiare la loro scelta per cercare di ottenere un pacchetto di giocatori utile ad assemblare una squadra pronta a competere nella prossima stagione e soddisfare così le richieste della loro stella, Damian Lillard. Nella notte del Draft invece, Portland non si è mossa, molto probabilmente perché ciò che le altre franchigie NBA hanno offerto ai Blazers non avrebbe permesso loro di rivaleggiare fin da subito con i Nuggets, i Lakers e le altre squadre della Western Conference.
Dame è reduce da una stagione a Portland da assoluto protagonista: 32.2 punti di media e 65% di true shooting; undici volte sopra i 40 punti in stagione con un massimo di 50 contro Cleveland. A 33 anni – che compirà il 15 luglio – e ancora nel suo prime, il giocatore nato a Oakland ha almeno un altro paio di annate ad altissimo livello e pertanto, sembra davvero difficile continuare a pensare a una sua permanenza a Portland. Una partenza di cui beneficerebbe anche la squadra allenata da Coach Billups e che servirebbe a Scoot Henderson per mostrare tutto il suo potenziale senza eccessiva pressione. Ho ipotizzato cinque diversi scenari di mercato per Damian Lillard: quale sarà quello che tra qualche settimana si rivelerà corretto? Flash Forward: alla fine Damian Lillard è finito a Milwaukee all’interno di una trade a tre squadre che ha coinvolto anche i Suns.
Damian Lillard ai Miami Heat
Lo scenario più interessante che potrebbe far seriamente aumentare il numero di abbonati all’NBA League Pass è quello che vede Damian Lillard ai Miami Heat insieme a Jimmy Butler e Bam Adebayo, i nuovi Big Three della Eastern Conference sotto la guida del miglior allenatore dell’NBA, Erik Spoelstra. Gli Heat diventerebbero una contender al titolo, grazie a una squadra – spaziature permettendo – davvero impressionante.
Come può il front-office strappare il futuro Hall of Famer all’agguerrita concorrenza? Tyler Herro è il principale asset di valore per Miami insieme alle prime scelte del 2028 e del 2030. Alla guardia tiratrice degli Heat, andrebbero poi affiancati Kyle Lowry o Duncan Robinson e se il pacchetto non dovesse esser sufficiente, Riley potrebbe inserire anche Nikola Jovic (non Jokic) e la diciottesima scelta di quest’ultimo draft, Jaime Jazquez Jr. A questo punto, la squadra della Florida necessiterebbe di un centro di riserva per far rifiatare Adebayo e, una volta messo sotto contratto, il principale limite diventerebbe il cielo.

Damian Lillard ai Brooklyn Nets
Brooklyn è reduce dalle maxi trade che hanno visto partire le loro due stelle, Kevin Durant e Kyrie Irving in direzione rispettivamente di Phoenix e Dallas. Ai Play-off i Nets hanno dimostrato di avere un buon potenziale per il futuro e di aver trovato una prima stella, Mikal Bridges, da cui ripartire. Accelerare il processo di ricostruzione inserendo Damian Lillard è ciò a cui la dirigenza dei Nets sta seriamente pensando.
I Brooklyn Nets potrebbero offrire a Portland il contrattone di Ben Simmons (in scadenza fra due anni) per equiparare quello di Lillard e una vagonata di scelte ottenute dagli scambi con i Suns e con i Mavericks. Da una parte quindi Miami, contender immediata; dall’altra i Nets con un nucleo giovane ma già pronto a esplodere. Queste prime due squadre, mi sembrano le destinazioni più papabili per Big Game Dame. Passiamo ora al fantabasket.

Scenario folle 1: CP3 pedina di scambio
Lo abbiamo urlato in podcast: al momento, Chris Paul non è un valore aggiunto per l’ultimo ballo dei Golden State Warriors. Nulla però ci vieta di pensare che dopo aver transitato per Washingon, Point God non possa esser di passaggio anche per San Francisco. Damian Lillard torna a Oakland per fare coppia con Stephen Curry e assicurare ai Warriors 60 punti di media in due a partita.
I Blazers ottengono invece il contratto in scadenza di Chris Paul per essere ancora più competitivi nel mercato dei free agent 2024 (qui i migliori free agent del 2023), Jonathan Kuminga e scelte future. Gli Splash Brothers diventano tre con Draymond Green a smistare palloni e a difendere all’ultimo sangue mentre Andrew Wiggins, finalmente ritrovato da un punto di vista mentale, beneficerà dello spazio creato dal miglior backcourt dell’NBA contemporanea.
Scenario folle 2: ecco i Celtics!
I Boston Celtics hanno appena acquistato Porziņģis dagli Washington Wizards in cambio di Marcus Smart. Boston si prende l’ultimo anno di contratto del giocatore lettone, allarga gli spazi nella metà campo offensiva per aumentare il numero di scorribande a centro area di Tatum e Brown. Ok, però il playmaker/point guard con punti nelle mani? Probabilmente starete pensando a ciò che penso io: Damian Lillard ai Boston Celtics in cambio di Malcom Brogdon, Robert Williams e diverse prime scelte e swap.
Boston ottiene uno dei migliori giocatori in NBA con le mani caldissime e l’occasione della vita di mettere un anello al dito; non sacrifica Jaylen Brown così che il presente e il futuro dei Celtics possano viaggiare sugli stessi binari. Chi difende? A questo punto ci sarà la fila di veterani e non, per giocare con Jayson Tatum, Damian Lillard, Jaylen Brown e Kristaps Porziņģis.

Damian Lillard rimane ai Blazers
Damian Lillard rimane a Portland giurando fedeltà alla canotta nera e rossa (o bianca e rossa in casa), diventando il mentore di Scoot Henderson in attesa di vedere la sua maglia ritirata e appesa vicina a quella di Clide Drexler. E magari, perché no, anche con un centro di valore che possa permettere alla stella di Blazers di competere negli ultimi anni prima del ritiro.
Un esempio? Provare a imbastire una trade per portare Karl-Anthony Towns a Portland: il centro di Minnesota non è più incedibile anche e soprattutto se consideriamo il recente rinnovo di Naz Reid a 42 milioni di dollari per i prossimi tre anni. “Where Amazing Happens“, così recitava lo spot NBA del 2007: tutto è possibile e non bisogna mai dare niente per scontato (specialmente quando si parla di mercato NBA), lo abbiamo imparato ogni anno mentre guardiamo il nostro sport preferito.
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