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Elden Ring

Elden Ring, come previsto, batte God of War Ragnarok: è il gioco dell’anno!

Elden Ring è il gioco dell’anno, vince per distacco il Game Of The Year e sinceramente non ci aspettavamo un esito diverso degli “oscar del videogioco”. Ne avevamo parlato in podcast il giorno dell’annuncio dei candidati ai The Game Awards: nulla avrebbe potuto evitare la vittoria dell’ultima opera di From Software, nemmeno quel God of War Ragnarok da 94 su Metacritic.

Se volete leggervi le ragioni per cui, secondo me, Elden Ring è il gioco dell’anno, vi rimando a un articolo che ho scritto su Lascimmiapensa, una non-recensione che racconta la mia avventura nell’Interregno, nella sua forma più pura e personale. Eppure, mentre scrivevo, ho dimenticato l’elemento che forse, in misura maggiore, ha garantito la vittoria al Senza Luce: il suo essere un’esperienza totalizzante, vissuta da tutti contemporaneamente a partire da quel 25 febbraio 2022, giorno dell’uscita di Elden Ring. Da quella data, il mio cellulare ha iniziato a vibrare senza sosta per mesi e mesi. “Andrè hai battuto Malenia?”, “Andrè sei riuscito a capire come trovare il Drago Placidusax” “Andrè dove sei arrivato, io sono a Farum Azula e all’improvviso la difficoltà si è impennata

Elden Ring

Parliamo di un fenomeno che ho vissuto forse solo con Pokemon Rosso e Blu quando avevo sei anni. Tutti parlavano di Elden Ring! Persino mio padre parlava di Elden Ring! Per osmosi, anche le persone più lontane dal mondo dei videogiochi adesso sanno che cos’è Elden Ring. La grande forza del prodotto è stata proprio quella di aver creato un buzz continuo, una community i cui membri si interfacciano continuamente l’uno con l’altro per trovare una soluzione a quello specifico enigma, per capire qualcosa in più sulla lore scritta da George Martin o per superare l’ennesima infamata programmata con ingegno da Hidetaka Miyazaki.

E God Of War Ragnarok?

Dispiace per Ragnarok? Sì, assolutamente, ma il gioco di Santa Monica fallisce su uno degli aspetti più importanti di un sequel: chiudere la storia. Due cose doveva fare il nuovo God of War per superare il predecessore: offrire maggiore varietà nei nemici e nelle boss fight (missione fallita) e risolvere una narrazione che, sul finale di GOW 2018, sembrava pronta a esplodere in qualcosa di assurdo e incredibile.

Peccato che l’aspettativa non si è trasformata in realtà. Il problema è il ritmo con cui viene scandito l’evolversi degli eventi, eccessivamente lento e tarato verso il basso. Troppe passeggiate inutili, troppi momenti riempitivi per arrivare, a velocità di tartaruga, ai momenti cruciali di trama.

La ricerca di un racconto corale poi – con tantissimi personaggi inseriti con coraggio all’interno di uno strabordante mondo di gioco, ognuno con le sue sfumature caratteriali, le sue debolezze e le sue emozioni – è sulla carta una scelta interessantissima. Tuttavia, è la natura stessa del prodotto, un videogioco, che limita l’evoluzione dei suoi protagonisti (non abbiamo a disposizione una serie tv da ottanta ore). Una narrativa fin troppo frammentata che non riesce ad amalgamare con successo le sue innumerevoli componenti.

Di seguito tutti i vincitori per le rispettive categorie:

  • Game of The Year: Elden Ring
  • Best Game Direction: Elden Ring
  • Best Narrative: God Of War Ragnarok
  • Best Art Direction: Elden Ring
  • Best Indie: Stray
  • Best Action Game: Bayonetta 3
  • Best Action / Adventure: God Of War Ragnarok
  • Best Debut Indie: Stray
  • Best GDR: Elden Ring
  • Most Anticipated Game: Zelda Tears of the Kingdom

Andrea Baiocco

Amo la birra, il basket e i videogiochi. Sogno un'Ipa al pub con Kratos e una scampagnata con Nathan Drake. Scrivo su Lascimmiapensa e su Everyeye mentre provo a parlare su Freaking News.

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