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Heart of Stone Recensione

Heart of Stone Recensione e non solo: le nuove uscite estate 2023

Nel nuovo appuntamento con la newsletter di Freaking News, parliamo in anteprima di Heart of Stone e delle nuove uscite dell'estate 2023.

Heart of Stone di Gal Gadot su Netflix: Nuove Uscite estate 2023

Visto che ultimamente abbiamo parlato di cinema italiano degli anni ’70, sia con questi 8 spaghetti western da vedere per scoprire il genere del Far West aggirando i soliti nove-dieci film che vengono sempre menzionati quando si parla di cowboy e indiani e sceriffi, sia con questi 3 cult con Franco Nero incentrati sulla lotta alla mafia, ne approfittiamo per domandarvi: sapete cosa sono i cosiddetti ‘Film di Recupero’? Se non lo sapete, ve lo spieghiamo subito.

Si tratta di un genere di film, o per meglio dire di una specifica tecnica di fare film, molto popolare proprio sui set del rinomato cinema di serie b italiano degli anni ’60, ’70 e ’80, e consisteva – in breve – di girare un secondo film a basso costo utilizzando i set e i costumi e le attrezzature e la troupe (quando non addirittura gli stessi attori) del film principale che si stava girando in quello stesso studio. In sostanza la mattina la troupe principale girava un film e la stessa troupe ne girava un altro la sera, riutilizzando in maniera inventiva l’attrezzatura della giornata di lavoro prima di smontarla definitivamente: quel saloon diventava una prigione, quella chiesa l’ingresso di un castello ecc ecc, a volte un attore che faceva il buono di un film nel film di recupero faceva il cattivo e così via (ne sanno qualcosa i fan della saga di Black Emanuelle di Joe D’Amato)

Ma cosa c’entra tutto questo con il nuovo episodio della la newsletter di Freaking News Nuove uscite in tre righe e i titoli dell’estate 2023 di cui parleremo oggi? Semplice, lo capirete tra poco: la premessa però era doverosa per sintonizzarci sulla stessa lunghezza d’onda…

Heart of Stone, Recensione in anteprima

La pubblicazione della puntata di Nuove uscite in tre righe di oggi coincide con la scadenza dell’embargo di Heart of Stone, nuovo action di Netflix con protagonista Gal Gadot che debutta oggi venerdì 11 agosto sulla piattaforma di streaming on demand ma che noi abbiamo potuto visionare in anteprima nei giorni scorsi. E, come diceva Shakespeare, quando l’embargo di un film scade il giorno stesso d’uscita vuol dire che c’è del marcio in Danimarca.

Perché Heart of Stone è sostanzialmente un film di recupero della saga di Mission: Impossible (capito ora?), con le stesse identiche situazioni già viste e riviste nei sette capitoli del franchise di Tom Cruise ma senza Tom Cruise e soprattutto senza quella capacità di coniugare l’azione e i suoi elementi spettacolarizzanti con il corpo reale dell’attore e il set/location fisico che lo circonda.

In Heart of Stone c’è di tutto, dall’inseguimento in moto di Mission: Impossible 2 del grande John Woo al salto nello spazio di Mission: Impossible – Fallout (c’è perfino l’intelligenza artificiale dell’ultimo Mission: Impossible – Dead Reckoning, ma qui è buona e alleata) per un excursus che non serve a nessuno.


Respiro profondo, recensione

La via dell’acqua: a fare la differenza, al di là della storia romantica e straziante che questo documentario racconta (anzi le storie: come in ‘Oppenheimer’, ci sono due trame parallele destinate ad incontrarsi), è proprio il modo che la regista sceglie per raccontarla, con riprese ‘alla mockumentary’ che ti precipitano nel momento e con un montaggio che nell’atto finale fa salire la tensione come nei thriller più diabolici.

Dopo la tirata d’orecchi per l’action smorto con Gal Gadot, questa volta a Netflix ci tocca fargli i complimenti.

Shark 2: L’abisso, recensione

In questo caso la chiave sta già nel titolo: la carriera di Ben Wheatley, regista britannico partito alla grande ma da tempo persosi lungo la strada, cola sempre più a picco in un action squalesco da studio senza guizzi né trovate particolarmente interessanti.

Il divertimento è minimo anche volendo abbassare al massimo le aspettative, e purtroppo nemmeno Jason Statham e l’icona dell’action asiatico Wu Jing che danno la caccia ai megalodonti riescono a smuoverci dal torpore. E pensare che, con Jason Statham che blocca con un piede le fauci di uno squalo gigante come si vede dalla preview del trailer di Shark 2: L’abisso disponibile qui sotto, le premesse per qualcosa di indimenticabile c’erano tutte.

Project X-Traction, recensione

Ancora su Netflix, che però in questo caso si limita a distribuire e poi alza le mani godendo comunque degli ottimi risultati di visualizzazione ottenuti dal film, per un film abbastanza esecrabile, Project X-Traction.

E lo dico con la morte nel cuore parlando dal punto di vista di chi considera Jackie Chan uno dei più grandi e importanti attori della storia del cinema, anzi di chi a Jackie Chan vuole proprio bene, di chi ha visto praticamente tutti i suoi film dai più conosciuti ai più sconosciuti, e anche di chi perché no apprezza pure un sano John Cena di quando in quando, però questo film dicevo, questo film che già parte male copiando senza remore il poster a Mad Max: Fury Road, si quel Mad Max: Fury Road, che sotto sotto vorrebbe anche provare ad imitare, questo film qui insomma è un film sul quale sarebbe meglio soprassedere.

Piuttosto, riguardiamoci quella meraviglia di In fuga per Hong Kong con Jackie Chan.


Sympathy for the devil, recensione

Per Joel Kinnaman, che sta per uscire col nuovo film di John Woo, l’action senza dialoghi Silent Night, è un bell’antipasto crime, un Collateral per semplici nel quale deve reagire al suo personale Vincent.

Per Nicolas Cage, che fa quello che vuole e ovviamente domina la scena nella parte che più gli riesce meglio, quella di Nicolas Cage, è un gran divertimento dall’inizio alla fine. E noi ci divertiamo con lui.


Shin Kamen Rider, recensione

‘Sento il vento dentro di me e il mio corpo si muove da solo’: nessuno sa riformulare le forme e i modi del cinema live-action con quelle dell’animazione come fa Hideaki Anno: che ricchezza, che immaginazione, che stile unico.

Giunto al terzo e ultimo capitolo di una trilogia tematica iniziata con Shin Godzilla e proseguita con Shin Ultraman, l’autore di Neon Genesis Evangelion fa il giro della vittoria e saluta con un bagno di sangue pirotecnico ed esaltante, un grande film di supereroi in stile nipponico che trovate pure ‘gratis’ su Prime Video.

Only murders in the building, recensione

Fa niente che siamo arrivati alla terza stagione ed è sempre tutto uguale, se poi ogni episodi è così delizioso e irresistibile e pieno di trovate di sceneggiatura e battute esilaranti.

Senza contare che questo nuovo ciclo di episodi presenta nel cast Meryl Streep, la più grande attrice di tutti i tempi, nei panni della peggior attrice che la città di New York abbia mai visto: come si fa a non amare questo show?


Hanno clonato Tyrone, recensione

Apriamo bacchettando Netflix, chiudiamo lodando Netflix.

Perché, fosse uscito negli anni ’70, nel periodo di maggior fertilità del cinema nero della Blaxploitation, oggi questo film sarebbe ricordato come un cult assoluto e i colossi dello streaming pagherebbero fior di quattrini per convincere Jordan Peele a produrne un remake.

Dopo la ridondanza post-post-moderna di The harder they fall (a proposito di western), qui troviamo gentrificazione, groove, una mitragliata di battute esilaranti e una passione smodata per il cinema di serie b: promosso su tutta la linea, e che bello rivedere Jamie Foxx così in forma dopo i recenti timori sul suo stato di salute, per fortuna rientrati.

Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

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