
Meet Your Maker Recensione: la giornata tipo ad assaltare bunker
Assaltare i bunker costruiti dalla community di Meet Your Maker è stata un’esperienza che non avrei mai pensato mi avrebbe coinvolto così tanto, nonostante stessi giocando in parallelo anche a quella mina di Sifu (a proposito, la recensione di Sifu è a un click di distanza). Bunker labirintici in cui bisogna infiltrarsi con attenzione per rubare il MatGen, l’ultima fonte di energia rimasta nelle Terre Desolate. Varcata la soglia dell’imponente struttura da depredare, la regola principale è la seguente: osservare ogni cosa e ogni parete che ti circonda, perché attivare una trappola che ti “manda al creatore” è un attimo. Avanzare di soppiatto neanche fossimo degli abili rapinatori e poi provare a fuggire a gambe levate dopo aver messo le mani sul MatGen, mentre i marchingegni mortali disposti con infima bastardaggine dal costruttore del fortino provano in tutti i modi a interrompere la nostra fuga come nel miglior film di genere.
Può capitare, durante l’esplorazione, di incontrare uno dei pochi nemici al momento presenti nel gioco. Prendiamo allora il nostro fucile con la peggior gittata di sempre – bisogna solo abituarvisi oltre che potenziare presso l’hub principale la nostra principale ma non unica bocca da fuoco – per sparare un colpo mortale, tanto l’essere abominevole è il più delle volte imbambolato e non creerà chissà quali problemi. Insomma, le incursioni in Meet Your Maker spaccano di brutto e, nonostante ci sia ancora tanto lavoro da fare per Behaviour Interactive – lo studio di sviluppo – per fornire agli utenti sempre più strumenti per costruire l’Alcatraz perfetta, devo dire che le basi di questo fps misto a tower defense sono più che solide. Fatta questa doverosa introduzione, voglio raccontarvi la mia giornata tipo in Meet Your Maker, disponibile da qualche giorno su PC, Playstation 4 e 5, console Xbox e al day one per gli abbonati Playstation Plus.
La preparazione all’assalto
Sveglia alle 8 di mattina e accendiamo la console. Porto un caffè a uno dei membri della squadra che ha deciso di accompagnarmi in questa missione – per conto di un essere grottesco, la Chimera, la quale ci parla da una vasca – giusto per addolcirlo: sto per attivare la sua abilità unica che, in cambio di una devastante scarica elettrica e di qualche materiale raccolto nelle mie scorribande, mi permetterà di vedere la densità di trappole e nemici presenti nella prossima fortezza da saccheggiare.
Mmm considerando che mi sono appena svegliato, direi di iniziare da un bunker non eccessivamente complesso. La densità delle trappole è alta mentre quella dei nemici è media. Che novità, d’altronde le prime sono trenta volte più forti di quei mostri idioti che non sanno fare praticamente nulla.
Controllo l’equipaggiamento: ho con me la carabina e lo scudo che per ora preferisco alla lama per il corpo a corpo. L’edificio che si staglia nei miei occhi è davvero notevole, si vede proprio che Yoshimitsu96 – nome utente Playstation 5 inventato – era proprio ispirato quando ha deciso di costruire questa diavoleria architettonica. Breve parentesi: considerate che anche voi potrete costruire la vostra roccaforte dei sogni e inventarvi ogni stratagemma utile per prendervi la meritata rivincita contro gli altri assaltatori. Il “problema”, come avevo anticipato nel precedente paragrafo, è che non c’è, fino ad oggi, così tanta roba da sfruttare, proprio per questo il supporto dello studio sarà fondamentale.

Bene, abbiamo tutto ciò che ci serve, direi che siamo pronti per partire. Non ho capito ancora che cosa vuole da me la Chimera, probabilmente non lo saprò mai, ma perché porsi così tante domande. Sto andando incontro a una lunga serie di morti fino a che non avrò imparato il bunker a memoria; verrò inondato da scariche di adrenalina miste ad ansia mentre frecce, bombe ed esplosioni non mi daranno neanche un attimo di tregua. Quanto adoro Meet Your Maker!
Il vostro tipico raid in Meet Your Maker
Entro seguendo la Mietitrice, un piccolo robot che si occupa di trasportare il MatGen estratto dalla fonte di energia principale, il nostro obiettivo, all’esterno. Appoggio lo stivale su una lastra che mi sembrava identica alle altre ed ecco sbucare fuori dal terreno degli spuntoni che attraversano brutalmente il mio corpo dal basso verso l’alto. Addio mondo. Game Over – mi sono svegliato da poco ci può stare questa prima disattenzione – e si ricomincia!
Nei raid successivi mi muovo con occhio vigile, un passetto alla volta, anche perché il mio alter ego virtuale non ha punti salute e ogni colpo subito è mortale: con il fucile faccio fuori i primi due famelici mostri tra cui un raccapricciante Calabrone, una mutazione volante che spara proiettili a ricerca. Successivamente, mi sposto con il rampino su una piattaforma per eliminare anche il terzo nemico nascosto nella stanza che nel frattempo stava emettendo strani versi che mi ricordano i classici ululati di chi non mangia da giorni e giorni .

Prima di proseguire nella nuova area però, mi guardo intorno. Dopo essere deceduto più volte per colpa delle frecce scagliate da una trappola a muro, ho compreso qual è la chiave di volta per sopravvivere In Meet Your Maker: nell’ultima fatica di Behaviour Interactive è di vitale importanza muoversi con cautela, poiché ogni singolo passo può rivelarsi fatale. Sposto dunque la telecamera alla mia destra e alla mia sinistra, poi verso l’alto e infine verso il basso per provare a scorgere e anticipare ogni insidia. Raggiunto il cuore dell’edificio e recuperato il MatGen, sono pronti a fuggire. Pensavo di averla fatta franca e invece, manco per idea.
La fuga dal bunker
Dalle pareti sbucano fuori nuovi marchingegni sputa fuoco – che ovviamente prima non c’erano – mentre un gancio prova ad afferrarmi. Cazzarola, Yoshimitsu96 non vuole proprio regalarmelo sto MatGen. Non mi faccio prendere dal panico anche se, sotto sotto, so di essere condannato a dover rifare con ogni probabilità tutto dall’inizio. Evoco il rampino per superare incolume le prime macchine della morte, poi sparo una “saetta” elettrica alla trappola più pericolosa, quella davanti a me messa appositamente per incularti, e da cui non ci sarebbe stata alcuna via di scampo se non fossi stato così rapido ad estrarre l’arma.
Nel frattempo, i muri sputano una trentina di dardi che mi sfiorano con delicatezza senza toccarmi – ci deve essere lo zampino di Gesù Cristo o di uno dei suoi film super trash raccolti dal nostro Matteo – come se il Signore volesse premiare la mia calma in una situazione ai limiti dell’assurdo. Ho trattenuto il respiro per un minuto circa. Recupero la lucidità, corro verso la luce che sta a significare una cosa sola: salvezza. Sono fuori. Non posso fare altro che lasciare una super valutazione a Yoshimitsu96 per aver creato qualcosa di geniale, unico e assurdo, che non avevo ancora mai incontrato: il mio cv contava, fino a quel momento, almeno una ventina di raid portati a termine con successo.

Insomma, questo racconto per dirvi che il potenziale di Meet Your Maker è altissimo. Tutto passerà sia per il supporto di Behaviour che della community: aspiranti level designer che diventeranno famosi proprio grazie alle loro fortezze. Non scherzateci sopra perché secondo me sarò proprio così che andrà per qualcuno e anzi sarebbe bellissimo. Immaginatevi un colloquio: “Lei è molto bravo a costruire livelli, dove ha imparato?” ” Eh sa, Meet Your Maker mi ha insegnato tantissimo“.
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