
Mercato NBA Guida: i migliori giocatori free agent dell’estate 2023
A pochi giorni di distanza da Gara 5 delle Finals, che ha incoronato i Denver Nuggets come campioni, abbiamo già assistito alle prime mosse di mercato da parte delle squadre NBA. Su tutte, quella a sorpresa e audace dei Phoenix Suns che sono riusciti ad accaparrarsi Bradley Beal e quella dei Boston Celtics che in cambio di Marcus Smart (con tutti i pro e i contro del caso) hanno aggiunto al loro front court Kristaps Porziņģis (qui la nostra puntata del podcast dedicata agli scambi di Chris Paul, Beal, Porziņģis e Marcus Smart).
Insomma, dopo il Draft che si è tenuto il 22 giugno, il mercato NBA è pronto a entrare nel vivo: il 1 Luglio 2023 inizierà il grande ballo dei giocatori free agent, pronti ad accasarsi (forse) in una nuova franchigia oppure decisi a rinnovare il loro contratto in scadenza e rimanere nella squadra in cui hanno militato nelle ultime stagioni. Quali sono i cinque migliori giocatori di questa free-agency? Ecco le nostre scelte.
James Harden – Philadelphia 76ers
Dei playoff altalenanti per James Harden, protagonista di gare memorabili (su tutte, Gara 4 tra Boston e Philadelphia chiusa con 42 punti, 9 assist e buzzer beater della vittoria) e passaggi a vuoto quanto contava davvero, come la Gara 7 sempre fra Celtics e 76ers. Risolto il problema dell’allenatore, con l’esonero di Doc Rivers e l’arrivo dell’ex coach dei Raptors, Nick Nurse, Philadelphia si trova nella difficile situazione difficile di capire cosa fare con la sua seconda stella. Houston è alle porte, tuttavia, un altro anno insieme a Joel Embiid potrebbe forse essere la soluzione migliore per il Barba. D’altronde, parliamo pur sempre di una squadra che comunque vada, farà le sue 50W in stagione e che proverà ad arrivare fino in fondo nei playoff 2024.
Quest’anno per James Harden è stato importantissimo per riprendere confidenza con i playoff ma soprattutto per consolidare quella maturità cestistica che si percepisce vedendolo giocare in un contesto di squadra come playmaker: ottime percentuali al tiro, dal campo e dall’arco come anche nei liberi; indiscutibili qualità di passatore attraverso le quali riesce con facilità a mettere in ritmo la squadra. Insomma, James Harden, al netto dei suoi limiti fisici, sarà di certo un ago che sposterà tanto sulla bilancia di qualunque franchigia se ne impossessi.
Kyrie Irving – Dallas Mavericks
Dopo tutte le vicissitudini che lo hanno visto essere sotto ai riflettori – e non per le sue prestazioni sul parquet – si è intravisto nuovamente il valore di Kyrie Irving, devastante durante la seconda parte della passata stagione dopo il suo approdo ai Dallas Mavericks (ma anche ai Nets non è che avesse scherzato).
Nonostante la difficile convivenza con Luka Doncic, Irving ci ha ricordato che è ancora un élite scorer, una point guard con la capacità di creare dal palleggio grazie al suo ball handling da illusionista, e al suo bagaglio offensivo, più forbito del linguaggio di un letterato; fade away dal mid-range, step backs, penetrazioni e appoggi al vetro con mano destra e sinistra, in reverse o alzando la parabola con il cosiddetto “floater“.
Per farla breve, Irving sarà un pezzo pregiatissimo da aggiungere alla scacchiera di una franchigia che ha già equilibrio difensivo in rosa. La probabilità che rimanga ai Mavericks è molto alta (Dallas ha pur sempre sacrificato la gran parte dei suoi assets per avere il giocatore) e una stagione intera con Doncic rientrerebbe nella categoria “basketball porn” di un qualsiasi sito per adulti. Ciononostante, in questi anni abbiamo imparato a non scommettere mai sulle lune di Kyrie, soprattutto quando si tratta di Mercato NBA.
Draymond Green – Golden State Warriors
In questi giorni, Draymond Green ha decisio di non accettare la player option da 27.5 milioni di dollari per un altro anno a Golden State, ma tutti gli indizi ci portano a supporre che la franchigia di San Francisco proverà a tenere quello che è, a tutti gli effetti, l’ingranaggio principale della macchina perfetta dei Warriors, a maggior ragione dopo essersi liberata del contrattone di Jordan Poole.
Nonostante le sue percentuali al tiro siano scese vertiginosamente nelle ultime due stagioni, resta uno dei migliori – per alcuni, me compreso, il migliore – difensori dell’NBA. Difende e prende rimbalzi nella sua metà campo come il più alto e prestante dei centri e poi si concede anche di ripartire in contropiede, per andare al ferro o per armare gli Splash Brothers.
Come se non bastasse ha letture offensive degne del miglior playmaker, uno dei tanti motivi per cui il gioco dei Golden State Warriors ha conquistato e appassionato così tanto nel corso dell’ultima decade. Non a caso, Steve Kerr ha apertamente ammesso che è impossibile sperare in una corsa al titolo nella prossima stagione senza la presenza dell’Orso Ballerino.
Fred VanVleet – Toronto Raptors
È ormai alle porte l’addio di quello che è un veterano dei Toronto Raptors, oltre che protagonista del loro trionfo nelle Finals 2019 sui Golden State Warriors. Fred VanVleet ha chiuso la sua ultima stagione NBA con medie sontuose, 19.3 punti e 7.2 assist: numeri che però danno solo un’idea del perché parliamo di uno dei migliori free-agent di questa finestra di mercato.
VanVleet è un giocatore completo, capace di segnare da ogni posizione del campo, sempre attivo e partecipe alla manovra offensiva. Alle qualità in attacco, aggiunge poi una difesa asfissiante ed efficace, nella quale impegna tantissime energie. Questa doppia dimensione lo rende un free-agent molto appetibile in una NBA in cui, al giorno d’oggi, si fatica a trovare giocatori il cui impegno nella metà campo difensiva sia equivalente a quello nella metà campo offensiva.
Khris Middleton – Milwaukee Bucks
Milwaukee, nella prossima stagione, ripartirà sicuramente dalla sua stella Giannīs Antetokounmpo e dal suo nuovo coach Adrian Griffin mentre dovrà affrontare la spinosa situazione dei rinnovi. Su tutti, Khris Middleton e Brook Lopez. Per il primo, una stagione contornata da infortuni e ricadute, il cui calo di prestazioni si è sentito e non poco in casa Bucks, eliminati dai playoff al primo turno contro i Miami Heat per 4-1.
La sua dimensione come cestista però, rimane quella di un giocatore completo, che crea per i compagni ma che è capace anche di serate impressionanti dal punto di vista realizzativo, eccellendo nel tiro “off the dribble“, ovvero senza palleggi per entrare in ritmo; è anche un ottimo rimbalzista e un buon difensore e di certo, la duttilità rappresenta il suo pregio più importante.
Riuscirà a tornare alla sua vecchia forma da All-Star dopo aver giocato solamente 33 partite nell’ultima Regular Season? Ecco la domanda principale che si porranno le dirigenze NBA quando quest’estate andranno a bussare alla porta dell’agente di Khris Middleton.
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