
Midnight Mass: la serie tv horror da vedere se siete abbonati Netflix
In vista dell’uscita della sua nuova serie La caduta della casa degli Usher (ecco, finalmente, la nostra recensione de La caduta della casa degli Usher), ispirata ai racconti di Edgar Allan Poe e ultimo capitolo di una lunga storia d’amore professionale con la piattaforma di streaming on demand Netflix (in vista dell’entrata in vigore del nuovo contratto in esclusiva firmato con Prime Video), rispolveriamo il grande capolavoro seriale del regista di culto Mike Flanagan, autore di Hill House e Bly Manor e Doctor Sleep e Il gioco di Gerald che ha saputo imporsi tra i massimi esponenti dell’horror contemporaneo.
Stiamo parlando ovviamente di Midnight Mass, epocale mini-serie horror in sette parti distribuita in esclusiva su Netflix creata e interamente diretta da Flanagan, uscita originariamente nel 2021 ma ancora disponibile nel catalogo della piattaforma: e ci mancherebbe altro, perché raramente Netflix è stata in grado di raggiungere questi livelli, sia prima che dopo ‘la messa di mezzanotte’.
Midnight Mass: il valore di immagini e immaginari
Mike Flanagan è un regista che conosce il valore delle immagini e sa come lavorarci per arrivare ad ottenere ciò che vuole: a Midnight Mass basta il prologo per attaccare lo spettatore direttamente e inconsciamente, con un campo e contro-campo tra due soggetti messi uno di fronte all’altro inquadrati però da Flanagan ora orizzontalmente ora verticalmente. Le immagini, quasi sovrapposte, formano davanti ai nostri occhi una croce: e a quel punto la storia può iniziare.
Questa personale messa di mezzanotte in sette episodi (una scelta ben precisa e tutt’altro che causale, come scoprirete), che Flanagan ha scritto e diretto nella loro interezza, arriva come un punto per un discorso sul genere horror iniziato ormai da diversi anni e passato trasversalmente tra cinema e televisione, tra adattamenti di Stephen King (Il gioco di Gerald e il bellissimo Doctor Sleep, coraggioso sequel di Shining di Stanley Kubrick) e opere originali (le mini-serie sempre targate Netflix Hill House e Bly Manor), quasi che tutta la sua carriera finora avesse congiurato per arrivare a questo punto.

Tutti i temi e i cliché affrontati in passato dall’autore – da quello del rimorso all’alcolismo, dalla religione al peccato, dal fanatismo ai sogni, dall’amore eterno alla morte temporanea, dalla passione per il monologo all’attrazione per i luoghi chiusi (siamo su un’isola, paradosso di luogo chiuso per eccellenza), passando per l’inconfondibile miscela di orrore e dramma (come se per Flanagan la paura e le lacrime fossero elementi umani dipendenti l’uno dall’altro) – ritornano a formare un quadro totalizzante e definitivo delle sue passioni e della sua visione, controfirmata dalla presenza nel cast di una sequela di volti nuovi che sanno un po’ di fedeltà e un po’ di ossessione (per quei volti, per quelle espressioni, per quelle maschere, tra le quali spicca quella di Henry Thomas, faccia da cinema divenuta ormai essa stessa cinema, e ovviamente quella della moglie-musa Kate Siegel).
Senza dimenticare, infine, la vibrante passione di Flanagan per il cinema horror tout court (durante la visione si pensa più volte a Nosferatu, o anche al prequel de L’esorcista di Paul Schrader) e per le opere kinghiane: pur essendo originale, Midnight Mass trasuda atmosfere tipiche dei romanzi di Stephen King al punto che, se riuscisse a farsi passare per un adattamento, tra gli adattamenti di Stephen King sarebbe uno dei migliori di sempre.

Era forse da The Leftovers che il rapporto tra il vedere e il credere non veniva toccato così in profondità: siamo ovviamente in due campi molto diversi, e Mike Flanagan non è interessato all’ambiguità che invece tormenta Damon Lindelof (qui la recensione di Mrs Davies, l’ultima serie tv di Damon Lindelof), ma il fulcro intorno al quale viene compiuto il giro è all’incirca il medesimo. Che cosa rimane dell’umanità, una volta tolto di mezzo Dio? Midnight Mass non pretende di avere una risposta alla domanda, ma nella sua narrazione drammatica ed inquietante riesce a mostrare tutte le sfumature di bontà e malvagità che si annidano nell’animo umano al di là del credo, della politica, delle regole sociali.
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