
Monarch: Legacy of Monsters Recensione: la serie tv di Godzilla
In vista del settantesimo anniversario di Godzilla, mitico personaggio della cultura popolare giapponese che nel 2024 festeggerà i settant’anni del primo film della saga (Godzilla di Ishiro Honda del 1954) con il nuovo lungometraggio della famosa casa di produzione Toho (l’attesissimo Godzilla Minus One, trentatreesimo capitolo del franchise ufficiale giapponese), Legendary Pictures e Apple TV+ uniscono le forze per l’impressionante serie tv Monarch: Legacy of Monsters, nuovo capitolo del franchise occidentale noto come MonsterVerse dopo i precedenti film Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017), Godzilla: King of the Monsters (2019) e Godzilla vs Kong (2021), cui seguirà il prossimo Godzilla x Kong: Il nuovo impero, in arrivo ad aprile 2024.
Ambientato, curiosamente come Oppenheimer di Christopher Nolan (il mito di Godzilla è direttamente riconducibile alle Bombe Atomiche che colpì le città di Hiroshima e Nagasaki) in due epoche distinte, sia diversi decenni prima rispetto agli eventi di Godzilla di Gareth Edwards sia qualche tempo dopo, la storia di Monarch: Legacy of Monsters è quella di due fratelli che si ritrovano accidentalmente a ricalcare le orme del padre per scoprire il legame della loro famiglia con l’organizzazione segreta nota come Monarch.
Gli indizi li condurranno al cospetto del generale Lee Shaw (interpretato nelle due differenti linee temporali da Kurt Russell e Wyatt Russell, padre e figlio nella vita reale), in un arco di tempo che va dagli anni ’50 fino a mezzo secolo dopo, quando Monarch è minacciata dalle verità segrete conosciute proprio da Shaw.
Monarch: Legacy of Monsters, un mostro di serie tv
Raccogliendo i semi di quel grande film sul fuori campo che è stato Godzilla di Gareth Edwards (il regista è recentemente tornato alla ribalta con la sua nuova fatica, lo sci-fi originale The Creator), Monarch: Legacy of Monsters amplia il MonsterVerse di Legendary Pictures approfittando degli spazi narrativi concessi dal format televisivo episodico, riuscendo là dove Godzilla vs Kong di Adam Wingard aveva fallito: se lo spettacolare scontro tra Titani inscenato nel blockbuster del 2021 vinceva su tutti i fronti nei momenti in cui c’erano da menare le mani, subiva grossi rallentamenti quando si faceva distrarre dai troppi personaggi umani, poco interessanti quando andava bene e irritanti per tutto il resto del tempo.
Grazie al formato streaming e ai tempi possibili con questa tipologia di narrazione dilatata (ma non ditelo a Martin Scorsese e al suo Killers of the flower moon, altro nuovo titolo Apple TV+), invece, Monarch: Legacy of Monsters riesce a raccontare una storia avvincente e profonda sui legami familiari noti o sepolti, che si vogliono dimenticare o che la vita ci fa scoprire, il tutto all’ombra (e sotto le macerie) di un disastro naturale che si fa metafora degli anni della pandemia e del disturbo da stress post-traumatico che ne è derivato.

Dal punto di vista produttivo Apple TV+ si conferma una garanzia: negli ultimi anni stiamo assistendo sempre di più a serie tv in grado di fingersi quasi perfettamente come opere cinematografiche, da Il signore degli anelli: Gli anelli del potere a Fondazione passando per le tante serie Marvel e Star Wars, e Monarch: Legacy of Monsters è senza dubbio tra queste.
Tuttavia, il vero colpo di genio è il casting padre-figlio Kurt e Wyatt Russell, chiamati a interpretare lo stesso personaggio da vecchio e da giovane. In una storia che parla di eredità e lascito già dal titolo e che ruoterà intorno alla ricerca di un padre scomparso da parte dei figli in cerca di risposte, la sequenza in cui l’immagine di Wyatt viene proiettata sul corpo di Kurt è una delle più grandi trovate visive che la tv abbia creato negli ultimi anni.
VOTO: 4/5
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