
Nuovi film in tre righe: il meglio e il peggio della settimana #2
Da The Son a Marcel the Shell: recensioni in tre righe di alcuni film da vedere al cinema, in streaming e in home-video.
Al cinema e sulle piattaforme di streaming potete trovare tantissimi film più o meno interessanti. Ogni settimana ne selezioneremo alcuni per scriverci sopra recensioni molto brevi con tono ironico e scanzonato. Un raccoglitore utile e pratico con tanto di citazioni che rimarranno impresse nella memoria di Google. Se vi siete persi l’episodio 1, potete recuperarlo qui.
The Son di Florian Zeller
In pochi avevamo avuto l’accortezza di non strapparci i capelli di fronte a ‘The Father’, e questo ‘The Son’, scombinato e un po’ ricattatorio, forse ci dà ragione: senza un gigante al centro della scena, tutto un po’ si ridimensiona.
Però Zeller è evidentemente molto ambizioso e, visto che ci siamo, se mai dovesse tornare per un terzo lungometraggio avrei una soluzione: dopo Padre e Figlio, un film sullo Spirito Santo con ancora Anthony Hopkins protagonista…sai che roba che esce fuori.
The Plane di Jean-François Richet
Gerard Butler acchiappa al volo uno degli aerei dell’apocalisse di Bussano alla porta di M Night Shyamalan e lo fa atterrare, perché è Gerard Butler ed è in corsa per il primo premio nel campionato dei piloti di linea più eroici della storia del cinema.
Con The Plane se lo merita tutto, dato che trova anche una sana giustificazione per l’applauso dei passeggeri all’atterraggio di un aereo, pratica altrimenti ridicola e da evitare a tutti i costi nella vita di tutti i giorni.
Jean-François Richet non lo scopriamo certo adesso, ma era sparito da un po’ e qui torna al suo meglio e costruisce un piedistallo per il suo attore, che dalla propria carriera altalenante può prendere questo film e metterlo in prima classe, nella sezione di testa e vicino al finestrino.
Argentina 1985 di Santiago Mitre
Mariano Llinas sempre di più divinità del cinema argentino, qui ancora una volta autore della sceneggiatura di un film di Santiago Mitre dopo ‘Il presidente’: ‘Argentina 1985‘, sul processo ai membri della giunta militare della sanguinosa dittatura caduta nell’83, presentato a Venezia e proposto per rappresentare l’Argentina agli Oscar 2023
Già disponibile su Prime Video, ma se non basta uscirà al cinema nei prossimi giorni distribuito da Lucky Red dopo aver conquistato una nomination agli Oscar 2023 come miglior film internazionale.
Whitney: Una voce diventata leggenda di Kasi Lemmons
Il solito film ‘trainato dall’attore’ (che alcuni usano come complimento, per me è il peggio che il cinema possa offrire perché vuol dire che oltre all’attore non c’è nulla), però anche un biopic musicale quindi per due ore e mezza tutti i personaggi secondari si alzano in piedi strabuzzando gli occhi meravigliati da quanto sia brava la protagonista a cantare.
Consiglio di rivedere American Psycho di Mary Harron, del quale vi propongo un estratto:
“Did you know that Whitney Houston’s debut LP, called simply Whitney Houston, had 4 number one singles on it? Did you know that, Christie? It’s hard to choose a favorite among so many great tracks, but “The Greatest Love of All” is one of the best, most powerful songs ever written about self-preservation, dignity. Its universal message crosses all boundaries and instills one with the hope that it’s not too late to better ourselves. Since, Elizabeth, it’s impossible in this world we live in to empathize with others, we can always empathize with ourselves. It’s an important message, crucial really. And it’s beautifully stated on the album.“
Marcel the shell with shoes on di Dean Fleischer-Camp
Una supercazzola di proporzioni inscandagliabili, eppure dura meno di novanta minuti. Sembrano molti di più, e per giunta danno anche fastidio.
In qualche modo è arrivato fino agli Oscar 2023, dove è candidato tra i migliori film animati (anche se quasi non lo è): se vince contro Pinocchio di Guillermo Del Toro lo guarderò una seconda volta per farmi male.
Lascia un commento