
NBA: la nuova regola sul riposo dei giocatori e il load management
Siamo giunti all’episodio numero 15 del Podcast Quattro Quarti – L’NBA in 48 minuti. Gli argomenti all’ordine del giorno sono svariati e pertanto, ho pensato di scrivervi una sorta di scaletta con tutti i punti che andremo a toccare.
Cominciamo la puntata chiudendo la nostra copertura dei Mondiali di Basket 2023 con un ospite speciale: l’intervento è del nostro ascoltatore Matteo Ribaldi, detto Poz, che ha avuto la fortuna di vedere dal vivo le partite della prima fase del torneo dell’Italbasket. Un dietro le quinte da tifoso appassionato con tutti gli aneddoti e i racconti di un Mondiale che ci ha lasciato, purtroppo, un po di amaro in bocca, come ampiamente discusso nell’episodio 14 di Quattro Quarti (se ve lo siete perso, qui potete recuperare l’episodio 14 del Podcast).
Vi ricordiamo, infine, che se ci volete supportare, potete cliccare su “Segui“, sulla nostra pagina Spotify. Buon ascolto da Andrea & Luca.
La novità NBA sul Load Management: la Player Participation Policy
Si chiama Player Participation Policy, la nuova regola sul riposo dei giocatori NBA, secondo cui non si potranno far riposare due stelle nella stessa partita (Miami, ad esempio, non potrà lasciare contemporaneamente a riposo Jimmy Butler e Bam Adebayo). Inoltre, le franchigie devono garantire la presenza delle loro star nelle gare in diretta nazionale e in quelle del In Season Tournament (qui, tutto ciò che c’è da sapere sull’In Season Tournament NBA). Una scelta volta principalmente a favorire lo spettacolo e la fidelizzazione del pubblico.
Rientrano nella categoria “Stelle NBA” tutti quei giocatori che negli ultimi tre anni sono stati convocati almeno una volta all’All-Star Game oppure che sono stati inclusi nei tre quintetti All-NBA. Ci sono delle eccezioni per i giocatori più anziani in caso di back2back. La squadra deve comunicare l’assenza della stella con una settimana di anticipo e rispettando almeno una tra queste tre condizioni:
- Il giocatore ha compiuto più di 35 anni
- 34.000 minuti giocati in carriera in stagione regolare
- Più di mille partite disputate tra regular season e playoff
HBO cancella Winning Time
“La bulimia di stili e la ridondanza delle forme sono pensate per rispecchiare l’esuberanza dei talenti raccontati e dei loro eccessi sfrenati che, allargando il punto di vista, sono lo specchio dello stile HBO. Adam McKay continua a fare centro, o meglio: canestro“.
Scriveva così il nostro Matteo Regoli nella sua recensione di Winning Time, la serie TV HBO che racconta l’ascesa in NBA dei Los Angeles Lakers negli Anni Ottanta, la leggendaria squadra di Magic, Kareem, Pat Riley e Jerry Buss (qui trovate i Migliori Film e le Migliori Serie TV sul basket).

Purtroppo, proprio in questi giorni, è arrivata la notizia che l’emittente televisiva statunitense ha deciso di cancellare Winning Time dopo appena due stagioni. Il nostro invito è comunque quello di recuperare – Winning Time è disponibile su Sky – una delle migliori serie tv sul basket oltre che una delle migliori produzioni HBO.
Lascia un commento