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Sifu Recensione: anche su Xbox Series X/S arriva il vero kung-fu

Sifu è approdato finalmente anche su Xbox Series X/S: più che una recensione, una guida per non prendere le stesse botte che ho preso io

La vendetta è una grande stronzata. L’ho sempre pensato e sempre lo penserò. Dopo aver giocato Sifu, finalmente arrivato anche su Xbox Series X/S insieme all’inedita Modalità Arena, ne sono ancora più convinto nonostante, e tutto ciò è paradossale, sia stato letteralmente schiavizzato del titolo Sloclap. Mi sono chiesto più volte durante la mia lunga run “Ma chi cazzo me lo fa fare di prendere ed eliminare gli assassini che hanno ucciso la famiglia di un personaggio che neanche esiste. Se continuo così, finirò per avere anche io i capelli bianchi – il protagonista invecchia ad ogni morte – per cosa poi, per la gloria eterna?“.

Probabilmente sì, bulleggiarsi con gli amici perché sei riuscito ad arrivare fino in fondo e finire Sifu entro i 75 anni – altrimenti è game over – è una condizione più che sufficiente per avviare una nuova partita. Attenzione però, il gameplay dell’ultima fatica dello studio francese è droga pura, un’altra condizione fondamentale che mi ha permesso di proseguire nella visione con pad alla mano di questo infernale “film” di kung-fu che mi ha ricordato anche la furia omicida di John Wick. Caso ha voluto, infatti, che proprio nei giorni di chiusone con Sifu, io abbia fatto un salto al cinema per godere delle prodezze di Keanu Reeves in John Wick 4 (la recensione di John Wick 4 a cura del caro Matteo, potete trovarla qui).

Il trailer di Sifu versione Xbox Series X/S

La vecchiaia non è solo un numero

Ora, giusto per semplificare Sifu il più possibile, è bene sapere che stiamo parlando del futuro (speriamo) dei picchiaduro a scorrimento, un’opera particolarmente punitiva non tanto per i nemici troppo forti (e bastardi) ma piuttosto perché ogni volta che la salute si esaurisce, il protagonista o la protagonista, cresceranno di un anno. Che problema c’è penserete voi. Si comincia a vent’anni, incoscienti, esaltati, spavaldi, con piena fiducia nei propri mezzi e tanta salute, fino ad arrivare a settantacinque anni. “Embè che ci vuole, son cinquantacinque tentativi per cinque diversi livelli, è impossibile non concluderlo“.

Non è esattamente così. Questo perché se morite consecutivamente senza aver battuto il mini boss di turno o aver ripristinato a zero il conteggio delle morti nei pressi di un santuario – dovrete però pagare in punti esperienza racimolati con parsimonia, rinunciando a sbloccare utili abilità – gli anni di morte si accumuleranno. Se a ventidue anni sei già deceduto due volte di fila, passerai a ventiquattro, saltando i ventitré. Se muori ancora, il numero ventiquattro sulla tua carta d’identità si trasformerà in un bel ventisette e così via. Con i boss poi, il death count, come per magia, diventerà il contachilometri di una Ferrari.

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Tuttavia, il sistema di combattimento è così appagante e responsivo, le animazioni del protagonista così realistiche, fluide e veloci, che si potrebbe giocare semplicemente per il puro gusto di farlo, senza sentire quella necessità di dover arrivare a tutti costi a chiudere il cerchio della vendetta. Se poi alla ricetta ludica aggiungete gli ambienti – giusto per citarne due, guardatevi i livelli del Museo e del Club – e le atmosfere, che omaggiano chiaramente i lungometraggi del genere più noti e famosi, allora sì che si rischia davvero di entrare in un loop senza via d’uscita.

Con Sifu ho preso un master in memorizzazione

In merito al conteggio delle morti però, c’è un trucchetto che ho perfezionato: rifare continuamente il livello fino, molto banalmente, a impararlo a memoria. Sifu è un gioco che richiede pazienza e spesso anche di ripetere più volte lo stesso stage nella ricerca della run perfetta, esplorando gli angoli più nascosti della mappa per sbloccare utilissime scorciatoie che permettono di arrivare più facilmente al boss di turno in caso di sconfitta.

Non vi fate accecare dall’odio dopo essere morti per l’ennesima volta. Spesso capiterà di cadere nella tentazione di rialzarvi incazzati neri per fiondarvi contro l’ennesimo stronzo che prima vi ha rifilato quattro – cinque colpi in rapida successione che hanno consumato tutta la vostra vitalità. Questo stato emotivo vi farà fallire all’infinito e raggiungere ad esempio il quarto scenario con più di cinquant’anni è particolarmente rischioso se credete di potercela fare ad arrivare fino in fondo.

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Imparate il kung-fu. Allenatevi con le combo, le quali combinano attacchi rapidi e caricati, per individuare quelle che fanno la differenza in game, spostando a vostro favore l’ago della bilancia nel più classico degli scontri in netta inferiorità numerica: il calcio che atterra il nemico per poi riempirlo di botte, ad esempio, è fondamentale per guadagnare tempo prezioso mentre il pugno in faccia più calcione nello stomaco che spinge via l’avversario, serve a riprendere fiato e, contemporaneamente, ad analizzare lo schieramento in campo degli altri combattenti da mandare al tappeto. Il tempo a disposizione per programmare la prossima mossa è di 0,3 secondi e non un decimo di più.

Studiate i moveset di ogni killer per comprendere quando è il momento giusto per schivare e quando invece potrebbe essere conveniente parare l’affondo, con un occhio sempre rivolto all’indicatore della postura che si consuma a suon di botte incassate. Ci sono due parole chiave per riassumere Sifu: approccio zen. Calma e sangue freddo. Prima o poi, tutti i sacrifici e la pazienza spesa nel memorizzare ogni insidia che gli sviluppatori hanno preparato per voi vi torneranno indietro e sarà proprio in quel momento che la vendetta si rivelerà un piatto super gustoso condito dal sapore della vittoria.

Insomma, dopo aver banchettato su Playstation 5 e Nintendo Switch, Sifu approda anche su Xbox Series X/S e Pc. Grazie Sloclap che hai permesso, dopo un lungo anno di attesa, ai possessori di console Microsoft di poter mettere finalmente mano su questo gioiellino maledetto e capire anche le ragioni di così tanta esaltazione da parte del pubblico. E quindi, giusto per scherzare e ricordare gli ultimi The Game Awards, Stray meglio di Sifu e Tunic?

9/10

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Andrea Baiocco

Amo la birra, il basket e i videogiochi. Sogno un'Ipa al pub con Kratos e una scampagnata con Nathan Drake. Scrivo su Lascimmiapensa e su Everyeye mentre provo a parlare su Freaking News.

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