
Super Mario Bros. Wonder Recensione: una meraviglia di platform
Sei un ragazzino degli Anni Ottanta e Novanta e dopo aver finito i compiti e fatto merenda, arriva finalmente il momento di godersi un meritato relax davanti alla TV ed alla tua fiammante console Nintendo. Non hai ancora deciso cosa giocare, ma la cartuccia con sopra disegnato un simpatico omino baffuto vestito con salopette blu e combo maglietta/cappello rosso attira immediatamente la tua attenzione. Inserisci la cartuccia dentro la console, ed è subito magia. Il gioco potrebbe chiamarsi Super Mario Bros. 3 o Super Mario World, ma la sostanza non cambia: ti stai divertendo con autentici capolavori capaci di dettare nuove leggi su come si realizza un Platform e su come va programmato un level design da manuale.
Super Mario ne ha fatta di strada da quei tempi leggendari. Ha abbracciato il 3D rivoluzionando il concetto di videogioco con Super Mario 64 e da quel momento Nintendo ha provato ad alzare sempre di più l’asticella qualitativa ad ogni nuova iterazione principale del brand. Nonostante i progressi tecnologici c’è spazio anche per un ritorno alle origini con la serie di New Super Mario Bros, nata nel 2006 su Nintendo DS e proseguita con nuovi episodi su più console della Grande N. ma nonostante la qualità dei singoli titoli, la sensazione è che i fasti di un tempo sono ancora lontani, figli di un’epoca forse irripetibile.
Tuttavia, Nintendo riesce sempre a stupire i suoi fan quando meno se l’aspettano. Negli ultimi mesi del 2023, su una Nintendo Switch sempre più vicina al viale del tramonto, il colosso nipponico pubblica Super Mario Bros. Wonder, il primo Mario 2D completamente inedito da almeno un decennio a questa parte (qui la nostra lista dei Migliori Giochi di Super Mario disponibili su Nintendo Switch). E stavolta ha voluto fare le cose davvero in grande, tanto da rendere Super Mario Bros. Wonder una delle opere più brillanti e memorabili mai offerti da Switch nel corso del suo lungo ciclo vitale.
Le “Meraviglie” dei “Fiori Meraviglia”
Questa volta, in Super Mario Bros. Wonder non ci sono principesse da salvare, ma un intero nuovo mondo da esplorare, il Regno dei Fiori, confinante con il ben più celebre Regno dei Funghi visto in decine di avventure con protagonista il baffuto idraulico di origini italiane. Il Principe Florian ha inviato Mario ed i suoi amici per una visita al suo castello: il momento dovrebbe essere di svago e divertimento, ma purtroppo a rovinare ancora una volta la festa è il losco Bowser.
Questa volta il re dei Koopa ha intenzioni davvero bellicose: ruba un Fiore Meraviglia, pianta magica del regno capace di fornire incredibili poteri a chiunque ne entri in possesso e lo usa per fondersi con il castello del Principe Florian trasformandosi così in Bowser Castello. Con la nuova forma assunta, il temibile nemico si prepara a conquistare nuove terre e soltanto l’intervento di Mario e soci può impedire che i suoi malvagi piani vadano in porto.

Ha dunque inizio una nuova, grande avventura in un mondo mai esplorato prima, pieno di sorprese e di momenti indimenticabili in compagnia non solo di Mario ma anche del più nutrito cast di personaggi giocabili mai visto in un episodio 2D del franchise. Oltre al protagonista, infatti, si possono vestire i panni di Luigi, Peach, Daisy, Toad Giallo e Toad Blu, gli eroi principali del gioco, fino a un massimo di quattro giocatori in contemporanea.
A questi si aggiungono poi quattro diversi Yoshi ed il Ruboniglio, tutti dotati di caratteristiche alquanto particolari: non possono subire danni dai nemici ma, al tempo stesso, sono incapaci di utilizzare le Abilità speciali pensate per l’avventura e questo li rende personaggi indicati soprattutto per i meno pratici di Platform 2D. Tuttavia, è indubbio che per godersi il gioco al massimo delle sue possibilità l’ideale sia affrontarlo con uno qualunque dei personaggi principali.
Da soli o in compagnia la sostanza non cambia
Ad ogni modo, sia che si giochi in single player o insieme ad amici o amiche, la sostanza non cambia: Super Mario Bros. Wonder è uno dei Mario più originali e creativi mai realizzati dalla Grande N.: riparte dalle solide fondamenta poste in oltre 35 anni di storia del franchise bidimensionale ma prova ad elevarsi all’ennesima potenza in ogni sua minima componente grazie ad alcune piccole ma significative novità che rinnovano in maniera riuscita il tipico approccio ad un Mario 2D.
Ciò è evidente già nei primissimi livelli dell’avventura, volti ad introdurci alle innovazioni dell’opera Nintendo. A prima vista sembra di essere davanti al “solito” Mario, vivace e coloratissimo come di consueto, con gli immancabili Goomba e Koopa Troopa da calpestare, centinaia di monete da raccogliere per aumentare il numero di vite massime, e gli intramontabili Super Funghi, Stelle dell’Invincibilità e Fiori di Fuoco che rimangono una certezza assoluta tra i Power-Up del nostro eroe.

Basta però davvero poco per accorgersi quanto in verità Wonder voglia andare oltre la tradizione, dimostrandosi al contrario più creativo che mai. La differenza principale è data dalla meccanica dei Fiori Meraviglia, nascosti all’interno di ogni stage e volti ad alterarlo in maniera significativa: trovare questo specifico Fiore permette di stravolgere completamente lo stile e il design dello stage in corso dando accesso ad una nuova serie di sfide bellissime tanto da vedere quanto da giocare.
Sia che si tratti di tubi animati, concerti di Piante Piranha, trasformazioni radicali dei protagonisti, scenari completamente stravolti o persino cambi di prospettiva con passaggio a visuali isometriche, i Fiori Meraviglia rendono ogni singolo livello del gioco una sorpresa tutta da scoprire, a dimostrazione di una varietà ludica, scenica e concettuale, che forse mai prima d’ora era stata toccata da un Super Mario in due dimensioni. Il che è già un traguardo eccezionale, alla luce anche del magistrale level design confezionato dai ragazzi di Nintendo.
Mario diventa…un elefante?!?!
Ma Nintendo non si è certo limitata ai Fiori Meraviglia: in Super Mario Bros. Wonder le idee sono un fiume in piena che hanno ancora tanto da offrire a tutti i giocatori. Anche gli stessi Power-Up si rivelano più originali che mai in questa nuova avventura, capaci di fare colpo sui fan dai primissimi trailer per la presenza di un Mario diventato Elefante.
Ebbene sì, si tratta di un potere nuovo di zecca che trasforma i nostri eroi in grossi pachidermi umanoidi dall’incredibile forza: movimenti un po’ più lenti vengono compensati da una proboscide che permette sia di sfoderare poderosi attacchi con i quali fare piazza pulita di nemici ed ostacoli (anch’essi estremamente variegati tra un livello e l’altro, rendendoli così sempre più unici e sorprendenti), sia raccogliere acqua da utilizzare per risolvere qualche piccolo sporadico rompicapo.

La trasformazione in Elefante è il fiore all’occhiello della produzione, a cui si affiancano altri utili Power Up come la Trivella (che i nostri amici possono usare per scavare nel terreno raggiungendo così aree altrimenti inaccessibili) e le Bolle di Sapone (sulle quali rimbalzare e per imprigionare i nemici trasformandoli in monetine), completando così un “roster” di abilità speciali tra i più efficienti proposti dalla serie.
A dare un’altra marcia in più al gameplay ci pensa anche l’introduzione delle Spille, veri e propri potenziamenti sia attivi che passivi che rendono ancora più immediata l’esplorazione dei livelli. Doppi salti, rimbalzi sulle pareti più efficaci, Super Funghi automatici all’inizio di ogni stage, attira monete: questi sono soltanto alcuni esempi di Spille che è possibile ottenere lungo il cammino, acquistandoli presso i negozianti della World Map oppure completando alcuni stage speciali.
La presenza di tutte queste novità sommate assieme permettono a Super Mario Bros. Wonder di toccare vette di profondità e varietà raggiunte di rado dai predecessori e, anzi, in tal senso la nuova iterazione del brand dimostra di essere un passo avanti a tutti i pur apprezzabili New Super Mario Bros. visti negli scorsi anni.
Infinito contenutisticamente parlando
Con tutti questi ricchi ingredienti è veramente difficile annoiarsi con Super Mario Bros. Wonder e le sue continue sorprese. Anche solo esplorare la World Map è fonte d’intrattenimento e curiosità, visti pure i tanti passaggi e livelli segreti ben nascosti tra gli scenari che aspettano soltanto di essere scoperti. Oltre ai primi stage introduttivi, l’avventura è composta da sei mondi collegati tra loro da un arcipelago contenente ulteriori livelli con cui intrattenersi, senza poi dimenticare la presenza di un segreto Mondo Speciale.
In termini di contenuti, quindi, il titolo Nintendo è decisamente grosso e riesce così ad intrattenere per diverse ore (anche una decina per arrivare ai titoli di coda) grazie ai suoi tanti stage sia principali, all’interno dei quali è possibile anche raccogliere tutti i Semi Meraviglia, collezionabile indispensabile per sbloccare specifici livelli chiave di ciascun mondo.
Anche la raccolta delle Monete Viola è importante, trattandosi dell’unica valuta con la quale acquistare non solo vite extra o sagome collezionabili dai rivenditori, ma anche nuove Spille, ulteriori Semi Meraviglia e per aprire alcuni passaggi bloccati. Tutto ciò che Super Mario Bros. Wonder offre non è dunque casuale ma ha un ruolo ben chiaro all’interno del gameplay valorizzandolo sempre di più.
Un’avventura piena di sorprese ma…
Fin qui sembra di essere davanti al Platform 2D definitivo, e certamente Super Mario Bros. Wonder ha tutte le carte in regola per esserlo. Eppure, il pur eccellente lavoro Nintendo inciampa su due aspetti difficili da ignorare. Anzitutto, il gioco è decisamente facile. Questo è in verità un classico della maggior parte dei Mario più recenti ma per quanto siano comunque rivolti ad un pubblico di giovani, forse si poteva fare qualcosa di più per trasmettere anche un minimo senso di difficoltà che è invece assente per larga parte dell’avventura.
Vuoi perché accumulare decine di vite extra è davvero immediato, vuoi perché basta avere un poco di pratica e conoscenze con il genere Platform, le sfide offerte dal nuovo Mario non riescono a regalare grossi stimoli ai giocatori, specie quelli più navigati. A poco serve l’indicatore di difficoltà degli stage riportato sulla mappa: anche un livello con 4 o 5 stelle può essere superato senza particolare fatica ma giusto con un po’ di impegno ed attenzione nelle tempistiche di salti e movimenti.
Intendiamoci, nessuno si aspetta assolutamente un grado di sfida come quello offerto da alcuni Platform di culto della scena indipendente quali Celeste o Super Meat Boy, ma classici come Super Mario Bros. 3, Super Mario World e Yoshi’s Island sapevano regalare momenti piuttosto impegnativi anche per chi i giochi di piattaforme li mastica abitualmente. Questo senso di sfida ed appagamento è venuto poi meno un poco alla volta nei Mario più moderni, e sfortunatamente Super Mario Bros. Wonder non fa eccezione in tal senso.

A questo limite si aggiungono Boss molto deludenti e sottotono, lontani anni luce dai livelli di creatività ed originalità che permeano il resto della produzione. Un problema visto più volte anche in passato con alcuni Mario 2D della serie “New” o anche Super Mario 3D Land per Nintendo 3DS, ma purtroppo la Grande N non ha fatto concreto tesoro delle esperienze passate per elevare anche questo specifico aspetto nel nuovo gioco. Ciò che resta sono dunque Boss Fight poco ispirate e semplicissime da affrontare, e persino lo scontro finale, seppur altamente coreografico, può essere superato con un po’ di attenzione già al primo tentativo.
La sensazione è che, anche in un prodotto di elevatissima qualità come Super Mario Bros. Wonder, ci sia ancora qualche margine di miglioramento per dimostrarsi un capolavoro assoluto. Magari non arriviamo a simili vette di magnificenza totale, ma guai a fraintendere questo discorso: pur essendoci questi limiti, i difetti vengono ampiamente superati da un’abbondanza di pregi per i quali Nintendo merita gli applausi. Magari la difficoltà non regala particolari stimoli, ma la creatività e la genialità riposta in tutto il resto dell’avventura compensano questi difetti permettendo all’opera di dimostrarsi ugualmente memorabile ed imperdibile non solo per i fan di Mario, ma anche per gli appassionati di Platform. Serve aggiungere altro?
Super Mario Bros. Wonder: una delizia per gli occhi e per l’udito
Super Mario Bros. Wonder non è grande solo in ottica ludica ma anche l’intero comparto audiovisivo dimostra la stessa eccellente qualità e soprattutto un grande impegno degli sviluppatori per rendere il gioco fresco e nuovo anche da vedere e da sentire.
I fan ricorderanno bene che i quattro episodi della serie New Super Mario Bros. tendevano continuamente a riciclare sprites, animazioni e design generale, senza variare più di tanto la formula. Super Mario Bros. Wonder è l’esatto opposto: si presenta completamente rinnovato nel design dei personaggi e nelle loro animazioni, rese ancora più belle rispetto a quanto visto in passato. Gli scenari di gioco sono un’altra autentica gioia per la vista presentandosi dettagliati e dai colori sgargianti, con la giusta varietà estetica che non guasta mai.
Ma è soprattutto vedendola in movimento che l’esclusiva Switch lascia senza parole per l’incredibile fluidità dimostrata nei movimenti, per la cura quasi maniacale riposta in ogni smorfia ed in ogni espressione di protagonisti e nemici: l’opera è un autentico tripudio di colori, effetti speciali ed escamotage visivi che danno vita ad un autentico gioiello artistico che sa come togliere il fiato.

Il tutto condito con un accompagnamento musicale a sua volta del tutto rinnovato e che offre tanti brani piacevoli da ascoltare e che ben si sposano con le atmosfere di ciascuno stage. Musiche pensate sicuramente per un Platform dai toni leggeri, ma non per questo non degne di nota: al contrario, ogni brano appare ben orchestrato e riesce a farsi ricordare subito con grande piacere, ad ulteriore prova di come il team di compositori guidato come sempre dall’intramontabile Koji Kondo sia stato anche stavolta sinonimo di garanzia.
E parlando a proposito di sonoro, Super Mario Bros. Wonder è già a suo modo un titolo storico: dopo 30 anni, per la prima volta Mario e soci non sono più doppiati da Charles Martinet, che nel 2023 ha lasciato il suo leggendario ruolo per divenire ambasciatore internazionale del brand per conto di Nintendo. A sostituirlo c’è il giovane Kevin Afghani, doppiatore ventiseienne al quale la Grande N ha affidato un compito sulla carta semplice ma all’atto pratico molto più importante di quanto possa sembrare. Il lavoro del nuovo doppiatore è promosso con successo essendo stato capace di mantenere intatta l’essenza di Mario e Luigi senza far rimpiangere il comunque intramontabile Martinet.
Ritorno più bello non poteva esserci
Con Nintendo Switch che inizia a sparare le sue ultime cartucce in vista di una nuova generazione sempre più vicina, Super Mario Bros. Wonder è la ciliegina sulla torta di una lunga strada che va avanti da oltre 6 anni e che, tra alti e bassi, si è dimostrata un’autentica montagna russa di grandi momenti, emozioni e discussioni che continuano ad intrattenere milioni di appassionati in tutto il mondo.
Il ritorno al 2D di Mario con la prima avventura completamente inedita dal lontano 2012 si dimostra un successo clamoroso capace di avvicinarsi, senza sfigurare, ai mostri sacri della serie. Questo è tutto merito di un level design tra i più creativi ed originali mai visti in un Platform Nintendo, capace di rinnovarsi costantemente livello dopo livello anche grazie alle geniali intuizioni pensate con i Fiori Meraviglia, meccanica che riesce davvero a dare una marcia in più all’intera produzione. Il tutto senza dimenticare tante altre idee vincenti come la trasformazione in Elefante o l’efficacia delle Spille.
Peccato solo per un grado di sfida fin troppo tarato verso il basso e per Boss Fight davvero sottotono: se Nintendo avesse dimostrato anche in questi casi la stessa vena creativa vista nel resto della produzione, a quest’ora staremmo parlando di Super Mario Bros. Wonder come del miglior Mario 2D di ogni epoca. Magari non si arriva a questo livello, ma guai ad ignorare quanto fatto da Nintendo con questo autentico gioiello: siamo davanti a uno dei giochi più importanti mai comparsi su Nintendo Switch, di quelli che da soli giustificano l’acquisto della console. E scusate se è poco.
9/10
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