
The Caine Mutiny Recensione: l’ultimo film di William Friedkin
Non poteva andare diversamente. Era già scritto. Gli dei del cinema lo avevano deciso da un pezzo: The Caine Mutiny Court Martial, l’ultimo film di William Friedkin, il primo che il leggendario regista di Vivere e morire a Los Angeles, Sorcerer, Cruising, Il braccio violento della legge e tanti altri capolavori torna a firmare dodici anni dopo il precedente Killer Joe all’età di quasi novant’anni. E non poteva essere meno che bellissimo.
Presentato in prima mondiale a settembre scorso in occasione dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, poche settimane dopo la morte dell’autore, e arrivato su Showtime in contemporanea con l’uscita al cinema de L’esorcista: Il credente di David Gordon Green, The Caine Mutiny Court-Martial è un adattamento dell’omonima opera teatrale in due atti scritta da Herman Wouk, a sua volta basata sul romanzo ‘The Caine Mutiny’ dello stesso autore e vincitore del Premio Pulitzer nel 1951. La storia, già al centro di diversi adattamenti – come L’ammutinamento del Caine, con protagonista Humphrey Bogart, uscito nel 1954, o Court-Martial di Robert Altman – è quella di un ufficiale di marina che viene processato per ammutinamento dopo aver preso il comando della nave dal suo capitano, che lui riteneva stesse agendo in maniera instabile rischiando di mettere in pericolo sia la nave che il suo equipaggio.
La particolarità? Tutto il racconto è rimandato al fuori campo, ogni storia è affidata al dialogo, la cinepresa rimane costantemente all’interno dell’aula del tribunale militare e il film rinnega il flashback per mostrarci cosa è successo davvero, o cosa sarebbe successo davvero in base alle testimonianze dei presenti chiamati alla sbarra: William Friedkin trasforma noi spettatori nella giura, e con la maestria che ha contraddistinto la sua carriera si fa (per sempre) da parte.
The Caine Mutiny: Un ultimo grande classico
Come un controcampo del suo altro, mitico film tv legal-drama, il capolavoro 12 angry men (anche quello un remake) – che si chiudeva in una stanza per seguire i ragionamenti di una giuria di dodici uomini chiamati a decidere il fato di un minorenne a processo per il presunto omicidio del padre – The Caine Mutiny Court-Martial ci porta dall’altro lato di quella porta, di quei corridoi, di quelle stanze, ci fa assistere al processo e solo e soltanto a quello.
Una prova magistrale degli attori – su tutti Kiefer Sutherland e Jason Clarke, che in questo 2023 ritroviamo ancora protagonista di un processo dopo quello al centro di Oppenheimer di Christopher Nolan (qui la nostra recensione di Oppenheimer), ma è impossibile non citare anche il compianto Lance Reddick, anche lui, per uno scherzo del destino, venuto a mancare poco dopo le riprese (il film è dedicato a lui) – che Friedkin riprende senza invadenza, senza mettere in mostra la cinepresa, eclissando la propria presenza e affidando soprattutto al montaggio i dettagli dei momenti chiave.

Accennando, en passant e solo per aggiungere una curiosità ad un film già mitico di per sé, alla figura di Guillermo Del Toro, da sempre grande fan di Friedkin, e al ruolo ricoperto sul set: quello di ‘regista di ripiego’, perché la produzione temeva che Friedkin non sarebbe riuscito a completare il film a causa delle sue condizioni di salute, e allora l’autore messicano si è personalmente offerto di sobbarcarsi questo compito per lasciare il maestro libero dall’assillo dei piani alti.
The Caine Mutiny è un thriller di dialogo che fa l’impossibile, raccontarci un war-movie – e uno dei sotto-generi di war-movie più illustri che ci siano, quello dei film ambientati in mare tra navi e sottomarini – senza le onde, senza gli allarmi di prossimità, senza il pathos del pericolo in avvicinamento, lo sferzare delle correnti o la concitazione della cabina di comando. Una grande pièce teatrale, si, ma soprattutto un grande cinema di parola, di interpretazioni, e di un regista che sa scegliere sempre il punto perfetto nel quale posizionare il suo occhio per metterle in risalto.
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