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The Flash Film Recensione

The Flash Recensione: Ezra Miller e la DC sfidano il MCU

É arrivato in Italia The Flash, nuovo cinecomix del DC diretto da Andy Muschietti e con protagonista Ezra Miller: ecco le nostre impressioni.

Che curiosa coincidenza: non solo dieci anni esatti dopo, ma praticamente lo stesso identico giorno (14 giugno 2013 contro 15 giugno 2023) i nuovi DC Studios di James Gunn e Peter Safran sfruttano The Flash (la prima volta da stand-alone per il supereroe velocista scarlatto e progetto da sogno per gli amanti DC Comics che circola ad Hollywood in una versione o in un’altra praticamente dagli anni ’80), per resettare l’universo cinematografico DC e lo fanno andando ad utilizzare il (e infilandosi letteralmente nel) bistrattato Man of Steel, capolavoro di Zack Snyder col quale un decennio fa la oggi defunta DC Films tentava un disperato inseguimento al Marvel Cinematic Universe dei Marvel Studios puntando su un regista che in realtà voleva farsi solo gli affari suoi.

La giustizia poetica (da vero paradosso temporale) fa si che oggi, nel decimo anniversario della prima volta di Henry Cavill nei panni di Superman, dopo che l’autore ha comunque ottenuto una sua personalissima vittoria sulla vecchia dirigenza Warner Bros sbalordendo tutti – fan e negazionisti – con il suo Justice League 2021, la DC di Gunn/Safran riesca davvero a mettere un punto (d’arrivo, ma che sa necessariamente di nuovo inizio) con il film DC più Marvel di sempre, un processo iniziato con Aquaman nel 2018 e, zoppicando incespicando e caracollando di qua e di là, completato dalla star più controversa degli ultimi anni, Ezra Miller (delle cui vicende personali e giudiziarie non parleremo, sebbene il film stessa sembra tentare di affrontare, almeno parzialmente, con dialoghi dal significato stratificato).

E il paradosso (l’ennesimo) è che The Flash non funzionerebbe così bene senza Ezra Miller…e Zack Snyder.

The Flash, anche la DC apre il Multiverso

La madre di Flash, alias Barry Allen, è morta quando lui era piccolo, e dell’omicidio, avvenuto in casa, è stato accusato il padre del ragazzo, totalmente innocente ma senza un alibi che possa scagionarlo. Oggi Barry è un supereroe membro della Justice League, il suo migliore amico è il Batman di Ben Affleck (uomo simbolo di Snyder che con questo film tocca le quattro interpretazioni nei panni dell’Uomo Pipistrello, record assoluto per il franchise e grande rimpianto di tutti quelli con un briciolo di sale in zucca) ma suo padre è ancora in prigione e rischia di non uscire più.

Senza contare il dolore per la mancanza della madre, che non solo lo accumuna a Bruce Wayne (molto toccante, e piena di rimpianti, anche per ciò che è stato il suo sfortunato mandato nei panni di Batman [dicevamo: il film è pieno di battute che toccano i personaggi ma anche gli attori che li interpretano], l’unica scena di Ben Affleck senza costume) ma oggi è un tarlo che lo tormenta costantemente. Un tarlo pericoloso, quando si ha il potere di correre più veloce della luce: la tentazione di tornare indietro nel tempo per impedire la morte del genitore è troppo forte anche per un supereroe.

The Flash Film Recensione 1

E così (lo avrete capito, e del resto il trailer qui sopra lo spiega in due minuti e qualche secondo), il viaggio di Flash indietro nel tempo apre al Multiverso DC: dopo Doctor Strange nel Multiverso della Follia dei Marvel Studios e a pochi giorni dal recentissimo Spider-Man: Across the Spider-Verse, torna l’escamotage narrativo del Multiverso, un vero e proprio filone che dai supereroi sta sempre più prendendo piede nella corrente del cinema blockbuster hollywoodiano (premiato addirittura agli Oscar 2023 grazie, o a causa, di ormai-voi-sapete-chi).

Andy Muschietti, una conferma

Naturalmente, tra un universo alternativo e l’altro, tra versioni adolescenti di te stesso con le quali collaborare per salvare le fondamenta della realtà, a quel punto è impossibile prendersi sul serio (come la vecchia DC snyderiana) ed è d’obbligo buttarla nella commedia spensierata alla Ritorno al futuro (più volte citato, anche con un esilarante inside-joke che capiranno solo i veri appassionati del film con Eric Stoltz…ehm, con Michael J. Fox), e per fortuna a governare questa matassa di influenze, citazioni, rimandi, novità e ponti con i quali legare (letteralmente) un vecchio universo con quello nuovo che sta arrivando, c’è un grande regista come Andy Muschietti.

Al quarto film (anche lui esordì nel 2013, pensate un po’), il regista argentino che di madri e di rimpianti del passato ne sa qualcosa, avendolo già dimostrato con i suoi horror La madre e It/It: Capitolo Due, qui ci dimostra non solo di sapersi prestare ad un cinema più leggero, ma conferma anche quello che chi riesce e vuole andare oltre la perfezione scientifica e millimetrica delle sceneggiature già aveva capito: di essere cioè anche un grande narratore per immagini (gli spaghetti per spiegare il multiverso e la sfera per riavvolgere il tempo sono idee visive degne di un genio). Secondo le indiscrezioni James Gunn vuole proprio lui a dirigere Batman: The Brave & The Bold, il nuovo film del Cavaliere Oscuro ambientato nel nascente universo DCU, e le sequenze con i Batman presenti in The Flash (non solo con Ben Affleck, ma anche con quello storico di Michael Keaton), possiamo capire il perché.

Peccato – per non dire inaccettabile, considerato il budget di oltre 200 milioni di dollari – per la CGI veramente pessima, figlia di una produzione a dir poco tribolata (e passata per almeno tre diverse gestioni dirigenziali). Per certi versi è già un miracolo che The Flash esista, che sia anche così bello non era facile aspettarselo.

PS: non guarderete mai più allo stesso modo una scatola di pelati.

VOTO: 4/5


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Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

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