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The Lord of the Rings Gollum Recensione: un disastro annunciato

The Lord of the Rings: Gollum è finalmente arrivato tra le nostre mani senza però riuscire a liberare il suo grande potenziale.

Prima di parlare di The Lord of the Rings: Gollum è necessario ricordare che il titolo era potenzialmente in uscita nel 2021, rimandato poi più volte fino a data odierna. Daedalic Entertainment ha avuto tra le mani una licenza non da poco che avrebbe sicuramente fatto da cassa di risonanza sia per il successo che per il fallimento del progetto. I fan di saghe storiche quali Il Signore degli Anelli, Star Wars, Harry Potter (qui la nostra recensione di Hogwarts Legacy) e simili, sono decisamente intransigenti, a ragion veduta, quando si parla di nuovo materiale riguardante i brand.

Al di là del risultato finale, che analizzeremo in seguito, le premesse annunciate dai ragazzi di Daedalic non erano del tutto malvagie. Il team si è fatto infatti carico di diversi esperti delle opere di Tolkien e parte dei ritardi è dovuto all’implementazione delle lingue originali dell’opera. Gollum oltretutto è un personaggio decisamente misterioso, seppur si conosca bene la sua storia, e potenzialmente buono per ricamarci sopra un’avventura a sé stante.

Ma è un goblin? Un ragno? Una rana? Spiderman?

Il viaggio del tragico Gollum inizia anni prima delle gesta di Frodo e della Compagnia, proprio quando la strana creatura protagonista di quest’opera viene catturata e imprigionata nelle terribili prigioni orchesche. Gollum, nei romanzi e nelle varie trasposizioni, viene raffigurato come un umanoide che ha perso la sua umanità da hobbit per far spazio a una natura più animalesca e aggressiva, riuscendo a sopravvivere grazie anche all’immensa agilità che lo contraddistingue.

Seppur in parte leggermente esagerato nel salto, gli sviluppatori sono riusciti, al netto di un design non troppo esaltante, a rendere bene i movimenti e la rappresentazione del protagonista. Durante le venti ore circa di avventura, infatti, Gollum si ciberà di insetti e scarti per curare la propria salute e si muoverà in modo coerente con quanto scritto sopra.

Gollum Recensione 1

Un’altra buona idea del team è stata quella di far combattere verbalmente le sue due personalità: al giocatore verrà chiesto di decidere se dare ascolto al malvagio e sadico Gollum o al fragile e succube Sméagol. Queste scelte morali avranno una leggera ricaduta sulla narrazione riguardante i personaggi di contorno ma non sull’economia generale del gioco. Un vero peccato perché ampliando questa meccanica all’intera vicenda avremmo avuto molta più rigiocabilità e profondità.

Grafica, gameplay e ambientazione…

Senza risultare troppo critici verso chi ha lavorato anni su una determinata opera, con The Lord of the Rings: Gollum ci troviamo davanti a un vero disastro tecnologico. Durante la nostra prova su PlayStation 5 il titolo è crashato innumerevoli volte e solo i numerosi checkpoint ci hanno dato la possibilità di proseguire. Al di là della pulizia di codice, tra crash e numerosissimi glitch (risolvibili tramite patch), il gioco ha diverse lacune sull’aspetto ludico e artistico.

Probabilmente, Daedalic non ha finemente inquadrato il target finale dell’opera: il gameplay è semplice e pertanto, si potrebbe pensare a un titolo pensato per i più piccini. D’altro canto però, la lore e le vicende sono decisamente orientate a un pubblico più adulto e capace di percepire i legami con gli scritti del maestro Tolkien. Il grado di sfida è tarato verso il basso, con fasi platform quasi sempre banali – oltre che lineari – miste a sezioni stealth che annoiano e non riescono a dare il giusto mordente al titolo. L’IA nemica non riesce a offrire una sfida degna all’utente e aggirare i vari orchi è talmente rudimentale da far rimpiangere, paradossalmente, le sezioni a piattaforme.

Gollum Recensione 2

A livello puramente grafico, Gollum non fa urlare di certo al miracolo. L’inserimento degli oggetti a schermo e la costruzione delle ambientazioni sono piuttosto basilari e non c’è una vera e propria zona che riesce a catturare l’attenzione del giocatore. Tutto si sussegue in aree prive di carisma con un’illuminazione generale e con gli oggetti a sfondo che si susseguono all’infinito.

Gollum: Conclusioni

L’idea di base di rendere Gollum protagonista e approfondire le sue vicende prima del viaggio della Compagnia dell’Anello era buona. Anche la modalità morale e la decisione di rendere il protagonista animalesco e scattante come nei libri poteva aprire a sezioni di gameplay interessanti. Niente di tutto questo però è stato tradotto in gioco.

The Lord of the Rings: Gollum è un gioco concepito vecchio. I vari ritardi non hanno aiutato a salvare un concept decisamente fuori tempo massimo, un action/stealth talmente basilare da lasciare spazio alla noia già dal terzo capitolo. Non c’è poi un’evoluzione né lato gameplay né lato narrativo, rendendo il risultato finale della produzione decisamente monocorde. Un vero peccato quindi vedere una licenza così importante sfruttata così male.

VOTO 5/10

Claudio Faccendi

Niente Musica e niente Sci-Fi rendono Claudio pazzo furioso!

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