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The Pale Blue Eye Recensione

The Pale Blue Eye Recensione: il nuovo thriller Netflix con Christian Bale

Christian Bale arriva su Netflix, dove ritrova il regista Scott Cooper per il thriller gotico The Pale Blue Eye, ispirato ad Edgar Allan Poe.

Christian Bale arriva su Netflix, dove ritrova il regista Scott Cooper per il thriller gotico The Pale Blue Eye, ispirato ad Edgar Allan Poe.

The Pale Blue Eye arriva su Netflix e ristabilisce il sodalizio tra il regista Scott Cooper e l’attore premio Oscar Christian Bale, per un thriller investigativo gotico ispirato ad Edgar Allan Poe che trova proprio nello scrittore e poeta di Boston un comprimario d’eccezione, qui interpretato dalla star di Harry Potter Harry Melling.

Adattamento dell’omonimo romanzo del 2006 scritto da Louis Bayard e presentato da Netflix Italia con l’esplicativo titolo The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, è la storia di un detective tormentato che, nel 1830, viene convocato dalle alte sfere dell’accademia militare di West Point, nello stato di New York, per risolvere una strana serie di inquietanti omicidi. Si dà il caso che proprio in quel periodo (e questa è Storia vera) tra i cadetti dell’accademia ce ne sia uno particolarmente interessato all’occulto, l’eccentrico aspirante poeta Edgar Allan Poe, e il protagonista sceglierà proprio lui come suo alleato per riuscire a penetrare tra i serratissimi ranghi dei soldati, tra i quali si potrebbe nascondere l’assassino.

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Il cinema di Scott Cooper appare sempre di più, tappa dopo tappa, come un cinema che guarda al cinema, che ripropone il cinema americano attraverso i suoi generi: li ha affrontati praticamente tutti, dal musicale (Crazy Heart, al debutto), il gangster (Black Mass), addirittura il western (Hostiles), e con The Pale Blue Eye sembra voler proseguire un discorso sul thriller horror già avviato nel precedente Antlers, prodotto da Guillermo Del Toro (disponibile su Netflix col suo nuovo film Pinocchio). E di certo li conosce bene, quei generi, sa come muoversi all’interno dei suoi meccanismi e anche in questo caso le suggestioni sono tante e spesso fortissime, tra La nona porta e I misteri di Sleepy Hollow, lungo boschi nebbiosi e spettrali e chiaroscuri naturalistici che agiscono su due livelli nel momento in cui rievocano le opere che Poe scriverà nel suo futuro.

Qualche problema di scrittura

Dove la mano di Cooper però si fa pesante è la scrittura: dalla caratterizzazione dei personaggi all’addensamento della trama con fin troppi elementi depistanti, fino ad una risoluzione scoppiettante e caciarona che sembra entrare in contraddizione con l’incedere fitto di dettagli della narrazione, The Pale Blue Eye resta un film indeciso, con due anime, che non riesce a trovare la quadra tra le sue aspirazioni artistiche e le sue necessità di spettacolarizzazione.

Benissimo, neanche a dirlo, Christian Bale (al suo terzo film con Cooper dopo Il fuoco della vendetta e Hostiles), che figura classicissima da vecchio noir che dice tutto sul passato del suo personaggio attraverso i gesti e il corpo prima che sia la trama a mostrarcelo, e la costruzione del rapporto ‘padre-figlio’ tra lui e Poe è vincente. Inspiegabile, tuttavia, lo sperpero di Charlotte Gainsbourg e Robert Duvall, infilati nel cast in ruoli che definire totalmente di contorno sarebbe un insulto all’insalata.

Voto: 2,5/5

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Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

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