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They Follow David Robert Mitchell

They Follow: il cinema liquido di David Robert Mitchell

Con l'annuncio del sequel They Follow, riscopriamo il cinema liquido di David Robert Mitchell, passando ovviamente per l'epocale It follows.

All’indomani del clamoroso annuncio a sorpresa di They Follow, che a poche ore dalla Notte di Halloween 2023 (qui i migliori Film da vedere per la notte di Halloween) ha dato ai fan del più grande horror americano dello scorso decennio nuovi incubi sui quali fantasticare in attesa del 2024: le riprese dovrebbero partire a gennaio, in vista di un’uscita più o meno per questo periodo l’anno prossimo. Su Freaking News non possiamo non parlarvi oggi del cinema liquido di David Robert Mitchell, uno dei grandi geni della scena indipendente hollywoodiana che, in appena tre opere, è stato in grado di creare uno stile personalissimo e imprevedibile, permeato di elementi erotici ed horror e in grado di inquadrare perfettamente le ombre e gli incubi di una generazione.

Attratto dall’acqua, quello di David Robert Mitchell è un cinema che nella sua liquidità vede erotismo e misteri fondersi insieme per contrastare il pigro ristagnare che regola il mondo in cui i suoi personaggi girovagano, per lo più annoiati, quasi sempre senza un futuro ben preciso, categoricamente lontano dalla portata dei propri genitori, figure eternamente fuori campo esclusive di altri mondi che coi mondi del cineasta non sembrano avere punti di contatto.

The Myth of the American Sleepover (2010)

Questa pulsione erotica nei confronti dei liquidi, delle piscine, degli stagni, dei laghi, a volte unici luoghi di contatto per i suoi protagonisti, alienati da una realtà onirica che si schiude dinanzi a loro scena dopo scena, è evidente fin dall’opera d’esordio di David Robert Mitchell, The myth of the american sleepover.

The Myth of the American Sleepover David Robert Mitchell

Un teen drama falsamente ‘on the road’ nel quale il viaggio è quello, sempre a piedi, di giovani adolescenti alla fine dell’estate, impegnati in una notte interminabile lungo le vie di una cittadina senza nome e quasi irreale, magica, immaginata, sognata, nella quale l’autore, muovendosi di casa in casa, di piscina in piscina, di bacio in bacio, ritaglia situazioni idealizzate di un’infanzia che è già un’età adulta ma cristallizzata in un preciso momento del tempo. Un tempo umido, stagnante, che gira intorno a sé stesso senza meta, in cerca, più di qualcosa di preciso, di qualcosa di vago.

It follows (2014)

La stessa vaghezza che ristagna in It follows, quasi una rivisitazione in chiave fantastica, virata all’horror, delle medesime atmosfere cariche di un erotismo taciuto che dominavano The myth: più libero e disinibito, perché quel senso di vago si è trascinato dalla fine dell’infanzia alla fine dell’adolescenza.

It Follows David Robert Mitchell 1

Ancora una volta il film deflagra i suoi momenti topici nel torbido delle acque o in prossimità di esse, dal ritrovamento di un cadavere smembrato ad uno show-down mestruale che si sparge, come vernice sulla tela di un artista, nelle acque al sapore di cloro di una piscina liceale: uno scontro di liquidi, di sostanze fluide fuori controllo, che prive di una direzione uniforme vagano disperdendosi a macchie come i protagonisti del cinema di David Robert Mitchell.

Under the silver lake (2018)

Il terzo – e ad oggi ultimo, in attesa di They Follow – capitolo della saga della giovinezza perduta o della giovinezza trascinata di David Robert Mitchell. L’autore menziona l’acqua già a partire dal titolo, Under the silver lake, un lago argentato da penetrare fino in fondo alla ricerca di qualcosa che, ancora una volta, appare incorporeo, fluido, com’è fluido il rumore del sesso o come lo è un sogno.

Under The Silver Lake

Ed è nell’onirismo che si dinoccola il protagonista, Andrew Garfield, di questo neo-noir a tratti soleggiato e a tratti notturno, esso stesso un flusso che va in ogni direzione e sembra destinato a durare per sempre. La sensazione è che ogni indizio potrebbe portare ad un altro, lungo un processo causa-effetto infinito, sensuale, d’orrore, senza pareti o logica, perché appartenente ad una realtà fantastica in cui si è costretti ad affannarsi, indagare, scoprire e ricominciare, in cui tutto cambia perché tutto fluttua, tutto scorre.

Essi Seguono, come un Essi Vivono di John Carpenter ma rivolto ai giovani del XXI secolo, veri alieni alienati dalla società senza una meta, un obiettivo, un percorso chiaro verso cui dirigersi.

Matteo Regoli

critica i film, poi gli chiede scusa si occupa di cinema, e ne è costantemente occupato è convinto che nello schermo, a contare davvero, siano le immagini porta avanti con poca costanza Fatti di Cinema, blog personale

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