
We Love Katamari Reroll + Royal Reverie Recensione: rotolare che magia
Il 6 luglio 2005 in Giappone e il 2 febbraio 2006 in Europa, usciva We Love Katamari, sequel di Katamari Damacy, un videogioco puzzle-action in cui l’obiettivo del giocatore era quello di far rotolare una palla appiccicosa, il Katamari, a cui si attaccavano gli oggetti più disparati e dare così vita alla sfera più grande dell’universo. Sono passati diciotto anni dall’esordio in Giappone e We Love Katamari torna su console Playstation 4 & 5, Xbox One e Xbox Series X/S e PC grazie a Bandai Namco e MONKEYCRAFT Co. in una nuova versione, la Katamari Reroll + Royal Reverie, ampliata nei contenuti grazie a cinque nuovi livelli, una modalità multiplayer per sfidarsi con gli amici, qualche aggiunta dal punto di vista narrativo e una veste grafica rinnovata.
Il Principe del Cosmo, il protagonista di We Love Katamari Reroll + Royal Reverie, con il suo Katamari deve soddisfare le richieste di ogni sostenitore dello strambo padre, il Re del Cosmo. Aiutare un elefante oppure due anziane signore che vogliono il Katamari floreale più bello dell’universo non fa alcuna differenza: preparatevi a viaggiare con la fantasia e a scoprire un’opera davvero folle e spassosa.
Rotolare su We Love Katamari
Il breve tutorial iniziale mi spiega subito la meccanica principale di We Love Katamari Reroll + Royal Reverie e cioè il movimento della palla. Per spostare il Katamari bisogna sfruttare entrambi gli analogici, un sistema di controllo (tank controls) che non è subito immediato. Serve, infatti, un po’ di pratica per capire come spostare il Principe del Cosmo vicino alla sfera per fare in modo che quest’ultima e il mio alter ego virtuale si trovino sullo stesso asse direzionale per avviare lo spostamento verso il punto desiderato. Una volta assorbita la meccanica – i primi livelli sono quelli più impegnativi – il nostro Katamari inizierà a sfrecciare impazzito, raccogliendo qualsiasi cosa gli passi vicino.
L’obiettivo in We Love Katamari Reroll + Royal Reverie, il più delle volte, è quello di raggiungere una certa grandezza del Katamari entro un determinato limite di tempo: una delle missioni iniziali richiede di portare la nostra palla a un diametro di 15cm entro cinque minuti. Il primo test si è tradotto in una sconfitta, per via sia del sistema di controllo che, come spiegato, non è subito intuitivo, sia per una telecamera che non è sempre impeccabile, una costante per tutta la durata dell’avventura: quando il Katamari è ancora molto piccolo non si ha una chiara visione della costruzione del livello e capita più volte di sbattere contro gli oggetti a schermo semplicemente perché non si intuisce il percorso da seguire. Più la palla cresce, più la telecamera si allontana dalla sfera rendendo la visuale più pulita. Tuttavia, non c’è problema, accetto con sportività di ripetere la sfida.

Emerge, già al secondo tentativo, quel pizzico di follia del titolo in grado di stringerti in un abbraccio di spensieratezza e sincera incredulità. Una dolce stretta che durerà per tutte le cinque ore e poco più necessarie a completare la campagna. Mentre trasporto la palla da una parte all’altra di una camera da letto di un bambino, disordinata come quella di quando avevi otto anni, sfruttando anche improbabili ponti tra due mobili creati attraverso il manico di una racchetta da tennis, l’unica cosa che pensi è la seguente: “sto spostando una palla a cui si appiccicano quaderni, pupazzi e mutande a terra e sono davvero felice nel farlo” Ecco, la ricetta ludica di We Love Katamari Reroll + Royal Reverie si potrebbe tranquillamente riassumere così.
Come se non bastasse, mentre rotoli il Katamari, si ascolta una fantastica colonna sonora che riesce a evocare i ricordi più sopiti: sembrerà di esser tornati indietro nel tempo, a quei pomeriggi dopo scuola quando si passavano le ore sul divano a guardare gli anime con le sigle che, da lì a cinque minuti, avremmo iniziato a canticchiare ininterrottamente per sette giorni consecutivi (a proposito di ricordi, ecco cinque videogiochi da provare nel 2023 per tornare ai primi anni Duemila).
Un Katamari per tutti
Per quanto il concept alla base di We Love Katamari Reroll + Royal Reverie rimanga sempre il medesimo, non mancano sfumature che donano al gameplay un piacevole senso di scoperta ed eludono in parte una ripetitività di fondo che si inizia a sentire dopo un paio d’ore di gioco. È capitato, ad esempio, di dover aiutare un lottatore di sumo a raggiungere il giusto peso per poter competere ad alti livelli e spazzare via il suo rivale, altrimenti imbattibile. In questo caso abbiamo fatto rotolare il rikishi per fargli mangiare tutto il cibo possibile, disseminato in una ridente cittadina: sushi, pizza, ramen e chi più ne ha più ne metta.
Un cambiamento quasi impercettibile ma fondamentale per regalare alla missione una sferzata di novità mentre il gameplay rimane comunque ancorato al suo principio cardine di rotolare sopra più oggetti possibili che siano automobili o fiori fino ad arrivare a monumenti storici come il Colosseo, l’Empire State Building o la Torre Eiffel. Spesso si passerà da aule di scuola a piccole ricostruzioni in miniatura delle città più importanti del mondo, incantevoli diorami da ripulire grazie alla nostra sfera a cui si appiccica ogni cosa.

Un altro accorgimento importante da prendere in considerazione quando si è alle prese con i livelli più difficili – quelli in cui il Re del Cosmo ci chiede di raggiungere diametri all’apparenza folli, per esempio 500 metri in diciassette minuti – è di selezionare con cura ciò che vogliamo racimolare. All’inizio, ci saranno animali o oggetti troppo grandi per il Katamari e ci dovremmo accontentare di quelli più piccoli. Più la sfera cresce però, più sarà in grado di attaccarsi agli elementi a schermo più voluminosi e, per velocizzare il nostro operato, bisognerà proprio concentrarsi su di essi, su palazzi e macchine che permettono di incrementare il diametro del Katamari in meno tempo ed evitare così di dover ripetere stage forse, un pelino troppo lunghi.
We Love Katamari Reroll + Royal Reverie è un’opera che non sente il peso del tempo, attuale e divertentissima da giocare. Nonostante alcuni problemi legati alla gestione dei controlli e della telecamera in specifiche situazioni, ho vissuto una campagna davvero spassosa per un titolo da scoprire o perché no, riscoprire, considerando anche il prezzo budget.
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